Fake news, Cnn bocciata anche dal decano del giornalismo Usa

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Fake news, Cnn bocciata anche dal decano del giornalismo Usa

19 Luglio 2017

Carl Bernstein non è proprio l’ultimo dei giornalisti raccattati in qualche redazione di provincia, ma una leggenda vivente nel mondo della carta stampata americana. Per intenderci, Bernstein fu uno dei due reporter che scoperchiarono il Watergate, il controverso caso che nel 1974 portò all’impeachment e in seguito alle dimissioni del presidente Nixon. Un genere di giornalismo attaccato alle calcagna del potere, dunque, molto diverso da quello schierato e tutto fondato su ascolti, incassi e interessi politico-economici come quello attuale.

Ebbene, anche Bernstein è convinto che CNN, la portaerei del giornalismo Usa, il canale preso da anni a modello di obiettività e riscontro delle fonti, persino nelle scuole dove si insegna il mestiere, in realtà spaccia fake news, notizie bufala, o come le chiamano alla Casa Bianca “verità alternative”. In un suo recente intervento, Bernstein fa un discorso più generale sulla informazione negli Usa, rivendicando tra le altre cose per i giornalisti l’uso di fonti anonime,”gole profonde” come quelle usate all’epoca del Watergate per smascherare gli inciuci dei potenti. Ma poi Bernstein aggiunge che negli USA di oggi siamo davanti a una “guerra civile” nella informazione, con le grandi emittenti l’una contro l’altra armate per difendere in modo partigiano i rispettivi schieramenti. Bernstein se la prende anche con i mezzibusti e i volti noti del sistema mediatico del suo Paese, preoccupati unicamente di veicolare il loro personalissimo punto di vista agli spettatori.

Ma se emittenti come Fox News, citate da Bernstein nella sua reprimenda contro i colleghi, non hanno mai fatto mistero di essere vicine al campo conservatore (molto meno al presidente Trump), stupisce che il decano del giornalismo USA riservi lo stesso trattamento a CNN, che si è sempre atteggiata a faro della libera informazione non influenzata dalla politica. E invece, come del resto hanno dimostrato le inchieste di Project Veritas di cui abbiamo dato conto sull’Occidentale, al momento, se c’è un grande network USA tappetino degli interessi progressisti e magari pure repubblicani contro Trump, si pensi alle accuse rivolte al presidente sul “Russiagate”, beh, è proprio CNN, la nuova “Pravda” americana, come è stata definita. Colpisce che a dirlo stavolta non sia qualche reporter cresciuto nella redazione di Breitbart, il celebre sito di enews vicino a Trump, ma il “maestro” Carl Bernstein.