Famiglia Cristiana, nuovo affondo contro il Cav. Il Pdl insorge

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Famiglia Cristiana, nuovo affondo contro il Cav. Il Pdl insorge

23 Giugno 2009

Nuovo affondo di Famiglia Cristiana contro il Cav. E dal Pdl le repliche non si fanno attendere. Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non può ”pensare di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il ‘classico ‘ piatto di lenticchie da respingere al mittente”, scrive il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, rispondendo ai suoi lettori che lo interrogano sulle vicende personali di Berlusconi. ”La Chiesa, però, non può abdicare alla sua missione e ignorare l’emergenza morale nella vita pubblica del Paese”, prosegue don Sciortinoche avverte. ”Nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perchè non intervenga e taccia. A tutto c’e’ un limite. Quel limite di decenza e’ stato superato. Qualcuno ne tragga le debite conclusioni”.

Al direttore del settimanale dei Paolini replica Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl che non usa giri di parole: “Don Sciortino ci aveva abituato a una certa superficialità d’analisi condita da pregiudizio ideologico, ma dovrebbe sapere che a furia di sostituire il moralismo alla morale si rischia di fare la fine dei farisei". Quindi aggiunge: “Dovrebbe sapere anche che non abita nel centrodestra chi vorrebbe una Chiesa ‘juke-box’, alla quale accendere o spegnere il microfono a seconda delle convenienze. E soprattutto dovrebbe sapere che sui temi etici e comunque vicini alla sensibilità dei cattolici il Pdl ha una indiscutibile coerenza, che dissensi minoritari e casi di dialettica interna non fanno che rafforzare. Gli impegni che abbiamo assunto valevano in passato, valgono oggi e varranno domani”.

Quanto ai piatti di lenticchie evocati criticamente da don Sciortino, Quagliariello osserva che ”i piatti di lenticchie non appartengono alla nostra cultura, e di certo per definire le nostre posizioni in tema di biopolitica o di politiche per la famiglia non abbiamo bisogno di farci condizionare da ‘emergenze democratiche’ che non esistono se non per coloro che guardano la politica dal buco della serratura, fra i quali evidentemente dobbiamo annoverare anche il direttore di ‘Famiglia Cristiana’, e non vorremmo annoverare i suoi lettori", conclude l’esponente del Pdl. Critiche anche dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi: “Il direttore di Famiglia Cristiana e’ molto tempestivo nell’esprimere sentenze definitive sull’etica privata – afferma -. Gli sono sufficienti pochi indizi e nemmeno dubita circa la loro veridicità. Verrebbe da dire che non aspettava altro. Per fortuna la Chiesa e’ altra cosa e normalmente non esprime giudizi sommari sulle persone". La Chiesa, secondo il ministro, "più di Don Sciortino, appare molto interessata all’etica pubblica che deve caratterizzare i decisori tanto dal punto di vista della loro affidabilità quando promettono, quanto sotto il profilo dell’applicazione laica dei principi cristiani negli atti di governo, a partire da quelli inerenti il valore della vita”.