“Farò tutto il possibile per la liberazione di Padre Bossi”

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“Farò tutto il possibile per la liberazione di Padre Bossi”

03 Luglio 2007

Intervista a Margherita Boniver
di Emiliano Stornelli

Scossa dalla vicenda di Padre Giancarlo Bossi, ormai dal 10 giugno nelle mani dei suoi rapitori, l’onorevole di Forza Italia, Margherita Boniver, ha deciso di recarsi nelle Filippine per mettere a disposizione delle autorità locali incaricate della liberazione del missionario dell’Istituto Pontificio Missioni Estere (Pime), la sua lunga esperienza internazionale e l’approfondita conoscenza della situazione di quel paese maturata negli anni da sottosegretario agli Esteri con delega per l’Asia. L’Occidentale ne ha raccolto le dichiarazioni appena qualche minuto prima della sua partenza per le Filippine dove si tratterrà fino a domenica.

Onorevole Boniver, qual è la natura della sua missione nelle Filippine?
E’ una missione che è nata con la mia disponibilità, accolta dal governo e soprattutto dalla Farnesina, di poter contribuire alla liberazione di Padre Giancarlo Bossi, mettendo a disposizione i contatti sviluppati nelle Filippine negli anni alla Farnesina. Spero potranno rivelarsi utili. Sono stata in questo paese già in diverse occasioni, lo conosco bene. Lavorerò anche in accordo con il Pime e metterò al centro delle mie iniziative il rispetto della libertà religiosa.

Quali saranno le sue mosse nelle Filippine?
A Manila avrò incontri ai massimi livelli, a cominciare con la presidente Gloria Arroyo con cui ho un rapporto eccellente. In seguito incontrerò i principali ministri del suo governo, il ministro della Difesa, degli Esteri e della Giustizia. Dopo di che mi recherò a Mindanao (l’isola dove è stato rapito Padre Bossi, ndr), che ho già visitato tre anni fa. E’ una zona pericolosa dove operano movimenti ribelli che chiedono l’autonomia dal governo centrale.%3C/p>

Come giudica finora la condotta della Farnesina nella vicenda di Padre Bossi?
E’ ancora presto per esprimere giudizi. La Farnesina ha aperto tutti i canali politici, diplomatici e d’intelligence, come si fa solitamente in ogni caso di sequestro di nostri connazionali all’estero. La Farnesina ha poi offerto pieno supporto alla mia missione. Partirò infatti con dei diplomatici e sul posto verrò assistita dall’ambasciata italiana.

Ritiene siano giustificate le polemiche per l’insufficiente copertura garantita dai media al caso di Padre Bossi?
E’ a dir poco eclatante la disparità di copertura mediatica che il sequestro di Padre Bossi ha avuto fino a qualche giorno fa rispetto ai sequestri delle due Simone, della Sgrena, di Torsello e ancor più di Mastrogiacomo, che hanno invece riempito le pagine dei giornali e occupato i palinsesti dei notiziari sia in televisione che in radio. Al contrario, il caso di Padre Bossi, salvo le solite lodevoli eccezioni come Radio Radicale, l’Avvenire e lo stesso Occidentale, ha avuto pochissima copertura mediatica, di qui le critiche giustificate dell’opposizione.