Fecondazione, Roccella: Pilastri legge 40 restano
24 Marzo 2016
di redazione
“La legge 40 resiste, come si è visto con la sentenza di ieri della Corte Costituzionale, che non ha accettato di ridurre l’embrione a materiale da laboratorio”. Lo afferma Eugenia Roccella, parlamentare di Idea. “Nonostante oltre dieci anni di ininterrotti attacchi da parte delle potenti lobby della fecondazione artificiale e del nuovo mercato dei figli, – continua – e nonostante alcune sentenze l’abbiano profondamente modificata, alcuni dei pilastri fondamentali della legge restano in piedi. Non solo il divieto di maternità surrogata ma anche quello di distruggere gli embrioni umani in laboratorio continua a valere. E nelle stesse sentenze che hanno annullato o indebolito le tutele previste per l’embrione umano, se ne riconosce la dignità. La verità – conclude Roccella – è che la legge 40 strutturava un quadro normativo coerente e che, tentando di smontarla, si sono creati vuoti normativi e problemi di governance difficili da risolvere”.