Fed, tassi invariati. Ogni decisione rinviata a dicembre
02 Novembre 2016
La frenesia sul rialzo dei tassi Usa a breve termine e sul suo impatto è esagerata. Questa l’opinione di Christophe Nagy, gestore del Comgest Growth America, nel giorno in cui si chiude la riunione di politica monetaria della Fed (annuncio tassi ore 19:00). L’esperto ha evidenziato come la crescita americana rimanga sostenuta, con il pil Usa cresciuto del 2,9% nel terzo trimestre dell’anno, dato superiore alle aspettative. Il tasso di disoccupazione, inoltre, rimane basso e i redditi delle famiglie aumentano.
Tuttavia, sono numerosi i fattori continuano a pesare sulla crescita dell’economia a stelle e strisce: il costo degli affitti e le spese per le cure mediche aumentano più rapidamente dei redditi disponibili; le imprese rimangono prudenti in tema di investimenti, probabilmente per effetto delle politiche monetarie; e alcune voci di spesa importanti, come il settore alimentare, hanno registrato significative flessioni dei prezzi, a detrimento del settore della grande distribuzione.
Se si vogliono cercare dei rischi nel mercato americano, bisogna forse guardare dal nostro lato dell’Atlantico, dove la bassa capitalizzazione di tutto il settore bancario rappresenta un grave problema strutturale, cosa che gli americani hanno saputo gestire nel giro di due anni dopo la crisi finanziaria, che si aggiunge a una crescita atona e ad un’unione monetaria non molto convincente. Secondo un articolo pubblicato da Cnn sono quattro le ragioni principali perché, anche questo mese, l’istituto di Washington resterà alla finestra.
Il primo. Nonostante il presidente della Fed, Janet Yellen, abbia detto un milione di volte che le decisioni della banca centrale sui tassi di interesse non sono influenzate dalla politica, come fanno notare alcuni osservatori, la Fed non vuole creare neppure lontanamente l’idea di cercare di influenzare le elezioni.
Il secondo. L’ultima cosa che la Fed vuole è la volatilità dei mercati azionari. E l’ingrediente chiave perché ciò accada è l’effetto sorpresa. Un rialzo odierno dei tassi sarebbe uno shock. Il terzo. Nella riunione in calendario oggi, non ci sarà la conferenza stampa prevista alla fine.
La consuetudine vuole la Fed aumenti i tassi solo nelle riunioni che includono una conferenza stampa al termine delle stesse. In questo modo, il presidente della Fed può spiegare le ragioni alla base della decisione, riducendo in questo modo l’incertezza sui mercato. Il quarto. Quasi il 70% degli investitori si aspetta un aumento di tasso di dicembre. I motivi sono diversi: c’è una conferenza stampa, a quel punto saranno passate sei settimane dalle elezioni la Fed avrà un po’ più di tempo per vedere lo stato dell’economia. In sostanza tutto rimandato a dicembre.