Feltri, Boffo e il fango bipartisan

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Feltri, Boffo e il fango bipartisan

28 Agosto 2009

 

Non sappiamo quanto abbia fatto bene nelle scorse settimane Dino Boffo, rispondendo ad alcuni lettori che accusavano Avvenire di aver messo il silenziatore sulle vicende personali del premier, a lasciar desumere da taluni suoi giudizi piuttosto tranchant d’aver preso per buone le ricostruzioni di Repubblica, dell’Espresso e dei loro replicanti stranieri. E sappiamo benissimo quanto sia pelosa e ipocrita la solidarietà riversata sul direttore del quotidiano della Cei dagli esponenti del Pd che nelle stesse ore sparavano ad alzo zero contro Silvio Berlusconi per la sua decisione di citare in giudizio il quotidiano dell’ingegner De Benedetti.

Ciò che stentiamo a comprendere, invece, è l’utilità, nel senso più nobile del termine, dell’attacco sferrato oggi dal Giornale di Vittorio Feltri contro Dino Boffo sul piano strettamente personale. Godere nel vedere sotto attacco giudiziario o personalmente infangato un avversario, per quanto manettaro e forcaiolo quest’ultimo possa essere (e non è il caso di Boffo), equivale ad accatastare gioiosamente la legna sotto la pira destinata ad ardere senza distinzioni né complimenti quel po’ di civiltà che strenuamente si cerca di difendere.

Allo stesso modo ci sfugge il senso, per un quotidiano di centrodestra, perdi più "di famiglia" di iscriversi al campionato del nuovo sport nazionale che è la produzione di fango attraverso il buco della serratura e il suo spargimento a piene mani nel dibattito pubblico e nella vita civile di questo Paese. Attività che non ci è mai piaciuta e mai ci piacerà, per quanti documenti si possano invocare a sostegno delle proprie pubblicazioni.

Comprendiamo quanto possa essere pressante la tentazione di cedere alla distruttiva logica del “chi la fa l’aspetti”, per non scomodare la legge del taglione. Ma noi, che siamo più terra terra, preferiamo adeguarci alla saggezza popolare che prescrive a chi ha più senno di farne uso. Oppure, per non andare fuori tema, rifarci ai precetti evangelici e cominciare per primi a non fare ad altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi…o ai nostri amici.