Fermo, conclusa vicenda giudiziaria. Giovanardi: “una Caporetto per l’incauto Renzi”

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Fermo, conclusa vicenda giudiziaria. Giovanardi: “una Caporetto per l’incauto Renzi”

18 Gennaio 2017

Amedeo Mancini, l’uomo accusato di omicidio preterintenzionale per la morte del migrante nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, ha patteggiato la pena di 4 anni davanti al gip di Fermo Maria Grazia Leopardi. E’ stato così ratificato l’accordo raggiunto a dicembre tra la difesa, gli avvocati Francesco De Minicis e Savino Piattoni, e la Procura. Delle tre aggravanti contestate a Mancini Ã¨ stata ritenuta insussistente quella dei motivi abietti e futili, e mantenuta quella ‘razziale‘, ma – osservano i legali – con una rilevanza concreta “poco più che simbolica“. Infatti, spiegano, “pur potendo comportare un aumento di pena fino a cinque anni, l’incremento concordato era stato di soli tre mesi”. E’ stata invece riconosciuta a Mancini l’attenuante della provocazione, per la quale “è stata applicata la riduzione della pena nella massima estensione possibile, pari a tre anni e cinque mesi”, rendono noto i difensori. Con la sentenza è stato portato a otto ore giornaliere il permesso di uscita per lavoro di Mancini che resta agli arresti domiciliari. 

Chenyere, la compagna del migrante nigeriano ucciso a Fermo, “ha rinunciato all’azione civile a fronte dei 5.000 euro e anche dell’assicurazione che Mancini non l’avrebbe denunciata per le dichiarazioni false circa la dinamica dei fatti da lei rilasciate alla polizia giudiziaria”. Così i difensori dell’uomo, gli avv. Francesco De Minicis e Savino Piattoni, replicano alle dichiarazioni del legale della donna. “Nessun testimone, a parte la stessa Chenyere è stato ritenuto dai giudici e dalla Procura inattendibile o ininfluente: al contrario, proprio la piena credibilità assegnata ai testimoni oculari ha determinato la concessione dell’attenuante della provocazione, che non avrebbe avuto, altrimenti, fondamento alcuno”, aggiungono.

A luglio scorso i parlamentari di ‘Idea‘ Carlo Giovanardi, Gaetano Quagliariello ed Eugenia Roccella si recarono direttamente a Fermo per una conferenza stampa che poteva risultare sterile. Oggi i fatti raccontano il contrario. In quell’occsione affrontarono le non troppo scontate riflessioni suscitate dalla morte del giovane nigeriano Emmanuel: il rischio di una ideologizzazione dei conflitti, che non aiuta la convivenza civile e l’accoglienza verso chi fugge da persecuzioni e tragedie, ma produce piuttosto un clima di  “opposti razzismi”, simile agli “opposti estremismi” degli anni di piombo.

Dopo gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda è tornato a commentare il senatore Giovanardi (Idea-Popolo e libertà). ” La conclusione giudiziaria della triste vicenda di Fermo che ha coinvolto l’italiano Amedeo Mancini e il nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi è  una caporetto per l’incauto Matteo Renzi che a suo tempo paragonò la morte di Emmanuel allo sgozzamento dei nove italiani nella strage di Dacca, per le alte cariche dello Stato precipitatesi a Fermo per bollare Amedeo Mancini come un mostro razzista e della vice presidente del Senato che mi tolse la parola per aver semplicemente chiesto di verificare l’accaduto prima di tranciare giudizi che, amplificati dai media hanno fatto il giro del mondo marchiando Fermo e l’Italia come un paese xenofobo e razzista”, così in una nota ha chiosato senza mezzi termini.