Fiat. La bancarotta pilotata di Chrysler potrebbe richiedere due anni
13 Maggio 2009
di redazione
Una bancarotta di Chrysler potrebbe richiedere almeno due anni di tempo e non due mesi come indicato dal presidente americano Barack Obama. Lo scrive l’agenzia "Bloomberg" citando un esponente dell’amministrazione Obama. Il termine di 60 giorni segnalato da Obama alla conferenza stampa dello scorso 30 aprile riguarda lo scenario di una bancarotta della casa automobilistica condizionata alla vendita degli asset migliori a un altro gruppo, individuato in Fiat, ma a quel punto i creditori potrebbero intraprendere una battaglia per le altre attività nel tentativo di recuperare denaro.
Chrysler ha già ottenuto il via libera del tribunale per la bancarotta che prelude all’alleanza con il Lingotto, mentre e resta l’incognita sul destino delle attività meno appetibili del gruppo appesantite da debiti e vari oneri come le richieste di risarcimento per i difetti di fabbrica e i danni causati dall’amianto oltre a cause legali con concessionari e dipendenti.
Tutte questioni che potrebbero richiedere anni prima che si giunga a una soluzione: la parte sostanziale delle attività che rimarranno nella vecchia Chrysler riguarda otto stabilimenti, valutati dall’azienda in 2,3 miliardi di dollari. Ma su alcuni già gravano i debiti contratti con il governo americano per 4,5 miliardi e con varie banche, fra cui JPMorgan, Citigroup e OppenheimerFunds, per altri 4,9 miliardi di dollari.