Fiat. Via libera del tribunale Usa per Chysler, titolo volatile a Piazza Affari

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Fiat. Via libera del tribunale Usa per Chysler, titolo volatile a Piazza Affari

01 Giugno 2009

Il giudice federale Arthur J. Gonzalez ha dato il via libera decisivo per la vendita degli asset buoni della Chrysler alla nuova società condotta dalla Fiat che gestirà la casa automobilistica americana. Lo rivela il New York Times nella sua edizione online.

Il giudice Gonzalez della Corte fallimentare del Southern District di New York ha approvato il piano, spalleggiato dal governo Usa, che dà via libera alla partnership Fiat-Chrysler e fa uscire la società americana dalla procedura prevista dal Chapter 11 per i fallimenti. La decisione è stata presa ieri sera, informa il quotidiano, dopo "una maratona" di tre giorni di udienze. Il quotidiano precisa che tre fondi pensionistici statali dell’Indiana hanno preannunciato che presenteranno appello.

Il 55% del pacchetto azionario della nuova società che guiderà Chrysler, scrive il New York Times, farà capo ad un fondo pensionistico sindacale. La Fiat avrà una quota del 20% che potrà salire al 35%, mentre i governi degli Usa e del Canada avranno due quote di minoranza. Il nuovo presidente della società sarà C. Robert Kidder, ex presidente di Borden Chemical e di Duracell.

C’è però un ultimo ostacolo alla nascita della nuova compagnia. Tre fondi dell’Indiana, fra cui un fondo pensione per insegnanti e poliziotti, hanno preannunciato la presentazione di un ricorso in appello contro la sentenza di autorizzazione, contestando il rimborso di 29 centesimi per dollaro prestato alla Chrysler che era stato stabilito. La Chrysler aveva contratto debiti sul mercato dei bond per 6,9 miliardi di dollari, 42,5 milioni dei quali (circa l’un per cento) di proprietà dei tre fondi dell’Indiana frondisti che avevano acquistato i bond nel luglio del 2008 per 43 centesimi per dollaro. Dovrebbero presentare ricorso anche alcuni gruppi di concessionari, fra i 789 tagliati fuori dalle operazioni della nuova società. Questi ritengono che la Fiat debba accettare un numero più elevato di concessionari o che l’accordo debba essere fatto slittare affinchè possano negoziare con la Fiat un accordo migliore.

A Piazza Affati, l’avvio di seduta per Fiat è stato senza scosse ma si è da subito reso volatile. Fiat, che nel fine settimana ha visto sfumare l’opportunità di conquistare anche Opel, ha inizialmente ceduto lo 0,07% a 7,50 euro. Dopo aver aperto in calo, unico tra i titoli a maggiore capitalizzazione, ha recuperato terreno in linea con il mercato, tornando poi sulla parità. Le azioni del Lingotto salgono ora dello 0,2% a 7,525 euro, quando il Ftse Mib guadagna il 2,07%.

Poco vivaci gli scambi, complice anche la giornata di lavoro tra due giorni di festa. Sono passati di mano 4,5 milioni di pezzi, quando la media degli ultimi trenta giorni per l’intera seduta è di 54,3 milioni.

Da segnalare infine l’articolo del Financial Times che definisce l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, "una delle prime vittime collaterali" della bancarotta di General Motors dopo essere "ostacolato" nel suo tentativo di costruire un super-gruppo dell’auto con Opel e Chrysler.