“Fidatevi di un massone, il Santo Padre va sempre fatto parlare”

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“Fidatevi di un massone, il Santo Padre va sempre fatto parlare”

“Fidatevi di un massone, il Santo Padre va sempre fatto parlare”

18 Gennaio 2008

“Sono
massone e non l’ho mai nascosto, tutt’altro. Forte di questa mia appartenenza e
ascendenza culturale laica, dichiaro che è un dovere difendere il Papa, il suo
diritto a parlare in una università pubblica e che, anzi, il confronto con un
Papa come Benedetto XVI, che difende a spada tratta la ragione, è una grande
opportunità per tutti”. Paolo Amato, senatore di Forza Italia e massone
dichiarato, spiega perché anche la massoneria – che la Storia spesso e
volentieri ha contrapposto anche violentemente alla Chiesa cattolica – deve
scendere in campo e prendere una precisa posizione, dopo “il caso Sapienza”.

I massoni in prima
linea per difendere il Papa?

“Una
sana laicità deve prevedere uno spazio pubblico per la Chiesa, per la sua più
completa espressione. La Chiesa non va certo ricacciata nelle catacombe, come
qualcuno vorrebbe. Insomma, è doveroso esprimere in questo momento solidarietà
a papa Ratzinger, ma bisogna andare oltre, perché in gioco c’è ben altro:
l’idea stessa di laicità, oggi messa a rischio, minata da un laicismo volgare,
che si riduce a nichilismo o al relativismo”.

E’ l’anticlericalismo
che rialza la testa?

“E’
finito il tempo dell’anticlericalismo ottocentesco. Non sono più i tempi di
Porta Pia. Rivendico l’importanza di una sana laicità, capace di capire il
mondo nuovo e l’importanza che hanno oggi la Chiesa e un Papa che si appella
alla ragione. Mi affascina moltissimo questo Papa e la sua sfida culturale: il
rapporto tra fede e ragione”.

La ragione è
importante, nello spirito della massoneria…

“Certo,
per un massone la ragione è uno strumento per avventurarsi nella ricerca di una
dimensione spirituale dell’esistenza. Non si può certo negare l’anelito al
Mistero profondamente insito nell’esperienza massonica. I massoni si
interrogano sul rapporto tra ragione e senso del sacro. Spero che questo
episodio, tragico, che ha dato dell’Italia nel mondo un’immagine tanto
deleteria, si trasformi in un’occasione per aprire una seria riflessione sul
concetto di laicità”.

Però i vertici del
Grand’Oriente hanno mostrato una certa tiepidezza, nei loro interventi a
sostegno del Papa.

“Io
appartengo al Grand’Oriente d’Italia, ma non posso rispondere per i vertici.
Certo, un Gran maestro non è certo un Papa… Però penso che il convegno che si
terrà a Pisa, dopo la provocazione intelligente di Gaetano Quagliariello, possa
essere l’occasione per fare certe precisazioni ‘pubbliche’”.

Si riferisce al
convegno su ‘Laicità dello Stato in una società multiconfessionale’,
organizzato nell’università di Pisa il 26 gennaio…

“Esatto,
e il senatore Quagliariello ha chiesto che il rettore dell’ateneo condanni
pubblicamente quanto avvenuto alla Sapienza. Da massone, ritengo che questo sia
il momento per rilanciare appunto il dialogo e la collaborazione e riaprire il
dibattito su cosa significhi essere laici oggi. Ho un sogno: che si definisca
un’alleanza tra i ‘portatori’ di senso, di valori, come la Chiesa e la
massoneria. Per sconfiggere il senso di smarrimento che pervade la nostra
società”.

©“Libero”