Fieg: “Editoria in crisi, servono interventi di ampio respiro”
22 Aprile 2010
di redazione
Nei primi mesi del 2010 l’editoria giornalistica è "ancora immersa in uno stato di crisi": il settore non è dunque uscito dalla "fase di crisi tra le più acute della sua lunga storia" del biennio 2008-2009. Anzi, non solo non ci sono stati "interventi di politica industriale di ampio respiro" diretti ad attenuare gli effetti della congiuntura e a correggere "storture legislative e di mercato", ma "sono state adottate misure che non è improprio definire punitive". È quanto afferma la Fieg nel rapporto dedicato a "La stampa in Italia 2007-2009".
"Nello scenario che si profila in cui le ombre prevalgono sulle luci non è possibile aspettare che la crisi passi da sola". Lo sostiene la Fieg, Federazione italiana editori giornali presieduta da Carlo Malinconico chiedendo con urgenza "un disegno riformatore e di politica industriale coerente e, soprattutto efficace". Un’utile occasione per mettere a punto la riforma potrebbe essere la riunione degli stati generali dell’editoria preannunciata per la metà del 2010 dal sottosegretario Paolo Bonaiuti. "È auspicabile – prosegue la Fieg – che i tempi di realizzazione non si allunghino, pena il depauperamento di quel grande patrimonio sociale e culturale rappresentato dalla pluralità delle voci della stampa italiana". Tra gli interventi possibili per aiutare il settore la Fieg ricorda la parziale detassazione degli utili reinvestiti in pubblicità incrementale e il ripristino del credito d’imposta sugli acquisti di carta, misura già adottata con esiti positivi nel biennio 2004-2005.