Filippine, Duerte vuole la pena di morte per i narcos
20 Dicembre 2016
Fa parlare di sé senza sosta il neo presidente filippino, Rodrigo Duterte. Sulla stampa internazionale riecheggia il suo desiderio di “cinque-sei” esecuzioni di condannati al giorno una volta che la pena di morte – che lui stesso intende reintrodurre presto – sarà ristabilita nel Paese.
Lo riporta il canale tv filippino Abc-Cbn. “Ridatemela, e organizzerò esecuzioni giornaliere. Cinque, sei. Voi distruggete il mio Paese, e io distruggo voi”, ha detto Duterte sabato scorso durante un discorso tenuto in occasione del 38° compleanno del pugile Manny Pacquiao, che ora è anche senatore e sostiene il nuovo presidente. Non parla a cittadini qualunque, ma direttamente ai narcos.
Duterte, noto come “il castigatore” da quando era sindaco di Davao e artefice di una guerra alla droga, chiesta dal popolo esasperato dalla criminalità e dalla violenza dei narcos, già costata oltre 6.000 vittime dallo scorso luglio, è convinto che in passato la pena capitale non abbia funzionato come deterrente perché pochi detenuti venivano giustiziati. Va detto che recentemente, una bozza di legge per reintrodurre la pena di morte è stata approvata da una commissione della Camera. La pena capitale fu abolita nel 1987 ma venne reintrodotta nel 1993, e successivamente abolita di nuovo nel 2006.