Filippine, islamici bruciano ancora una chiesa cattolica
05 Giugno 2017
di Redazione
Un minuto e cinquantasette secondi di atrocità nell’ultimo video diffuso dall’Isis. In scena l’ennesima profanazione di una chiesa cattolica, questa volta siamo a Marawi, nelle Filippine. Terra che da qualche settimana ha visto aumentare la presenza islamica, soprattutto per le azioni del gruppo Maute, proclamatosi fedele al califfato.
Statue gettate a terra dai piedistalli, la teca della Vergine Maria presa a martellate, il crocifisso profanato, lancio di paramenti sacri e suppellettili, tutt’intorno è devastato e messo in disordine prima di appiccare l’incendio. E’ così che, poi, i musulmani escono dalla chiesa lasciandosi le fiamme alle spalle.
Solo qualche giorno fa, il 24 maggio scorso, il vescovo Edwin dela Pena aveva dato notizia del rogo appiccato alla cattedrale. Il discusso presidente Rodrigo Duterte ha intanto imposto la legge marziale sull’isola di Mindanao dopo i violenti scontri a Marawi, dove almeno quindici jihadisti del gruppo Maute avevano ingaggiato una dura battaglia con le forze armate governative.