Filippine. Primo contatto con i rapiti, chiedono lo stop delle ricerche militari

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Filippine. Primo contatto con i rapiti, chiedono lo stop delle ricerche militari

19 Gennaio 2009

I tre volontari della Croce Rossa rapiti nelle Fillippine, fra cui l’taliano Eugenio Vagni, 62 anni, hanno telefonato questa mattina ai loro vertici per dire che stanno bene e chiedere che vengano interrotte le operazioni militari per la loro ricerca. E’ stato il senatore Richard Gordon, presidente della Croce Rossa filippina a diffondere la notizia in una radio locale.

"Hanno telefonato questa mattina e hanno detto che stanno bene. Inoltre, hanno detto che i loro rapitori vogliono che i militari mettano fine alle operazioni di ricerca", ha riferito Gordon.

Il senatore ha detto di non aver ricevuto informazioni su una richiesta di riscatto, aggiungendo che la Croce Rossa non la pagherebbe.

Vagni è stato rapito il 15 gennaio assieme allo svizzero Andreas Notter e alla filippina Mary Jean Lacaba. I tre volontari avevano appena visitato un carcere sull’isola meridionale di Jolo, dove curavano un progetto per migliorare le condizioni dei detenuti, e si stavano dirigendo in automobile verso l’aeroporto quando sono stati rapiti da un gruppo di uomini armati.