Filippine. Rapito un italiano volontario della Croce Rossa

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Filippine. Rapito un italiano volontario della Croce Rossa

15 Gennaio 2009

Eugenio Vagni volontario italiano della Croce Rossa Internazionale è stato rapito nelle Filippine insieme ad altri due, lo svizzero Andreas Notter e il filippino Jean Lacaba, dai ribelli musulmani nell’isola di Jolo.

Al momento non è giunta alcuna rivendicazione ma le autorità filippine sospettano che il responsabile sia il gruppo Abu Sayyaf. Il gruppo è considerato sia dalle autorità statunitensi sia da quelle filippine, un gruppo terroristico con collegamenti internazionali il cui scopo dichiarato è di creare uno stato islamico nelle Filippine meridionali. Nelle zone dove agiscono, le isole di Mindanao, Basilan, Jolo e l’arcipelago di Sulu, i guerriglieri di Abu Sayyaf hanno rivendicato mortali attentati contro chiese cattoliche, scuole, supermercati e numerosi rapimenti.

Il rapimento di Vagni, 62 anni, originario di Montevarchi (Arezzo), è stato confermato dal ministero degli Esteri e dall’ambasciata italiana a Manila. Vagni era arrivato nelle Filippine nel febbraio dello scorso anno dove lavorava come tecnico logistico della Croce Rossa internazionale. La Farnesina ha confermato le identità del sequestrato. L’italiano vive da anni nelle Filippine giacché risulta iscritto all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero.

I tre, secondo la tv filippina Abs-Cbn,  stavano tornando all’aeroporto per salire su un volo della SeaAir diretto a Zamboanga City. La vettura con le insegne della Croce Rossa è stata fermata da un gruppo armato, a bordo dell’auto con i tre operatori umanitari c’erano anche un autista e altre due filippini, che sono stati rilasciati e hanno raccontato l’accaduto.

Secondo un altro organo d’informazione filippino, Inquirer.net , i tre operatori erano arrivati a Jolo lo scorso 13 gennaio ed erano stati avvisati dei problemi con i gruppi separatisti musulmani, ma Notter, che è il capo missione, aveva rifiutato scorte militari, ha reso noto l’ufficiale dell’esercito filippino Esteffani Cacho, portavoce del Comando Mindanao Occidentale. L’esercito e la polizia filippina, appena avuta notizia del rapimento, si sono subito messi alla ricerca dei sequestratori.

Richard Gordon, capo della Croce Rossa filippina, ha affermato che i tre operatori stavano viaggiando intorno a mezzogiorno (le 5 di mattina in Italia) su una strada provinciale dell’isola dopo aver visitato una prigione a Patikul.

Anche la Croce Rossa italiana "si sta adoperando" per la liberazione del connazionale rapito nelle Filippine ed aderente al Cicr. Lo ha reso noto il commissario straordinario della Croce Rossa italiano Francesco Rocca. "Siamo in costante contatto – ha precisato Rocca – con l’unità di crisi della Farnesina ed il Comitato internazionale. Proprio in questi momenti stiamo raccogliendo informazioni. Speriamo di avere presto notizie positive".