
Finanziamento partiti. Quagliariello: “Abolire senza effetti collaterali”

17 Luglio 2013
Finanziamento ai partiti, lobby, fondazioni. Oggi alla Camera il ministro Gaetano Quagliariello ha risposto in modo dettagliato alle mozioni presentate dalle forze di opposizione e dalla maggioranza, in particolare alla richiesta, venuta dal Movimento 5 Stelle, di abolire immediatamente il finanziamento pubblico. Il ddl approvato dal Governo, infatti, andrà a regime gradualmente nei prossimi 3 anni, e si basa, conviene ricordarlo, su un nuovo sistema di finanziamento indiretto, su base volontaria o tramite agevolazioni fiscali, dove a decidere saranno i cittadini. Una "rivoluzione copernicana", secondo il ministro.
Quagliariello, davanti alle obiezioni sollevate da M5S e da SeL, è parso realista, mettendo in guardia i grillini dagli effetti imprevedibili di una abolizione immediata. "Se si interrompesse in modo immediato qualsiasi procedura di finanziamento pubblico sarebbero facilmente prevedibili le ripercussioni negative", sia sui dipendenti dei partiti sia su altri soggetti terzi in credito con i partiti stessi. Un duplice rischio, insomma, da una parte il "licenziamento collettivo" dei dipendenti, dall’altra una serie infinita di contenziosi. Quagliariello, che ha ricordato come negli ultimi 5 anni i finanziamenti si siano ridotti di 200 mln di euro, dimezzandosi, ha sottolineato che il Ddl approvato dal Governo Letta punta alla abolizione completa dei rimborsi ma attraverso una riduzione graduale che faciliterà il passaggio tra vecchio e nuovo sistema.
"La democrazia ha un costo che deve essere sostenuto e che deve risultare sostenibile, congruo, trasparente", ha detto il ministro rivolgendosi ai deputati, "è necessario distinguere tra il costo della politica, che può e deve essere ridotto, e il costo della democrazia, componente irrinunciabile di un sistema politico avanzato". A sostenere l’azione del Governo, è stata presentata anche una mozione sottoscritta da deputati di Pd, Pdl, Sc, tesa a rafforzare il Dl governativo. Esecutivo e parlamento, si legge, "collaborano lealmente", per arrivare il prima possibile a "un testo che superi il sistema di finanziamento diretto". Nella mozione si dice anche che occorre "adottare ogni iniziativa utile a salvaguardare il diritto di tutti i cittadini di associarsi liberamente in partiti per concorrere a determinare la politica nazionale".
Quagliariello ha infine invitato i rappresentanti di SeL – la mozione Migliore – ad affrontare tutti gli aspetti relativi alla questione del finanziamento, ma anche quella sul lobbyng e il ruolo delle fondazioni in politica, confrontandosi in parlamento. I parlamentari di area renziana hanno appoggiato il testo della mozione di maggioranza, spiegando che "le nostre richieste sono state recepite". I grillini hanno abbandonato l’aula depositando sui banchi del Governo banconote finte da 500 euro e proseguendo all’esterno la protesta. "Questi partiti, ladri a norma di legge, si stanno mettendo oggi fuori dalla Storia", è stato il commento del presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Fico, "Dureranno ancora poco, poi spariranno". Ma come sugli F35 di ieri, l’opposizione grillina e sinistrorsa anche quando punta a un risultato comune alla fine si divide e resta ineffettuale.