Finanziaria. 36 miliardi per la prima manovra triennale
06 Agosto 2008
di Sara Valeri
La prima manovra triennale prende corpo. Varata da Montecitorio in terza lettura ieri sera alla sette: 314 voti a favore, 230 contro. Di lì a poco il Consiglio dei ministri ha discusso le linee guida della Finanziaria.
Ai colleghi Tremonti illustra quella che sarà una Finanziaria light (appena tre articoli e una tabella) che sarà approvata entro il 31 dicembre. Nel frattempo, il disegno di legge agganciato al decreto sulla manovra viene diviso in tre: uno sul lavoro, uno sulla competitività, uno su imprese ed energia.
Dalla Robin tax alla social card: il provvedimento varato ha un peso di quasi 37 miliardi lordi, contiene una correzione netta di 30,9 miliardi nel triennio, di cui 17,1 nel solo 2009. Il testo introduce una serie di misure che vanno dalla Robin tax alla social card, dal piano casa per giovani coppie e single con figli all’abolizione del ticket sull’assistenza specialistica, fino alle controverse norme su precari e assegni sociali. Obiettivo della manovra triennale è quello di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2011.
Precari: no all’assunzione ma solo un indennizzo economico pari a 2,5-6 mesi di stipendio per i precari che hanno già presentato un ricorso per richiedere l’assunzione ai datori di lavoro.
Assegni sociali: stretta per i lavoratori immigrati. Per usufruire degli assegni bisognerà avere il requisito di 10 anni di soggiorno legale continuativo sul territorio italiano.
Social card: per i meno abbienti, 400 euro in buoni sconti sui prodotti alimentari e sulle bollette: la misura riguarda 1,2 milioni di cittadini, ma bisognerà avere la cittadinanza italiana.
Assegni sociali: salta il requisito reddituale mentre resta fermo quello del soggiorno.
Flessibilità di bilancio: le rimodulazioni delle missioni di spesa dei ministeri, saranno consentite solo per il 2009 e il parlamento avrà l’ultima parola, dovendo approvare la variazione nel ddl di assestamento.
Ricongiungimenti familiari: proroga di tre mesi per l’esercizio della delega da parte del governo sui ricongiungimenti familiari.
Pubblica amministrazione: otto miliardi di "risparmi" già quest’anno, ai quali si aggiunge un nuovo pacchetto di tagli di 300 milioni con cui si finanzia lo stop ai ticket. I tagli alla spesa della P.A sono del 30%.
Tagli ai ministeri: la parte più consistente degli interventi di tagli alla spesa riguarda i ministeri. 8,4 miliardi quest’anno, quasi 9 nel 2009 e 15,6 nel 2010, ritoccati al rialzo per coprire la contrastata decisione di recuperare 400 milioni per coprire la metà del costo dello stop ai ticket sanitari su diagnostica e specialistica.
Tagli agli enti locali: quasi altrettanto consistente è l’effetto della sforbiciata su regioni ed enti locali. Con il rinnovato patto di stabilità interno, le autonomie devono rinunciare a circa tre miliardi nel 2008, oltre cinque nel 2009 e nove nel 2010. Ridotti i fondi per le comunità montane, a partire da quelle sotto i 750 metri. Rinnovato e rafforzato il patto di stabilità interno, con premi per i virtuosi. Nasce il fondo unico regionale, un passaggio verso il federalismo fiscale.
Tagli alla pubblica amministrazione: vengono ridotte collaborazioni e consulenze, revisione di distacchi, aspettative e permessi sindacali, controlli sulle incompatibilità e sul cumulo di incarichi. Altre norme riguardano il risparmio energetico e il ricorso al lavoro flessibile. Prevista un’ulteriore stretta del turnover. Stretta sulle norme riguardanti le assenze per malattia nella pubblica amministrazione.
Piano casa: previsti interventi per la casa, utilizzando risorse già stanziate con provvedimenti precedenti per far fronte all’emergenza abitativa. Rivisti i criteri per la vendita degli immobili Iacp, con l’esclusione dei morosi.
Banca del mezzogiorno: fortemente voluta dal ministro dell’economia, Giulio Tremonti, la banca del mezzogiorno nasce con cinque milioni di fondi statali ma deve poi aprirsi ai capitali privati.
Stock option: viene rivista la tassazione privilegiata per le stock option, che rientrano nel reddito fiscalmente imponibile ma, è stato specificato, non in quello contributivo.
Tav: vengono revocate le cancellazioni delle concessioni decise dal governo Prodi.
Autotrasporto: nel decreto trovano posto le misure (economiche e normative) a favore dell’autotrasporto concordate da governo e associazioni di categoria.
Distribuzione carburanti: sono previste misure per la liberalizzazione della rete di vendita dei carburanti.
Mister prezzi: rafforzato il ruolo del garante dei prezzi.
Taglia-enti: prolungato il periodo per la liquidazione degli enti inutili. Saranno soppresse automaticamente le strutture con meno di 50 dipendenti, escluse le autorità portuali.
Taglia-carta: viene prevista una serie di misure per risparmiare sui costi di stampa, a partire dalla gazzetta ufficiale che dal 2009 sarà on line.
Sanità: a contenere in particolare la spesa sanitaria sarà una serie di misure di razionalizzazione e riduzione di posti letto e interventi sugli organici a partire dal 2010. Le regioni che non riusciranno a rispettare i target dovranno prevedere forme di compartecipazione per i cittadini non esenti. Proprio sulle esenzioni partirà una campagna di verifiche.
Ticket: Stop ai ticket sulla diagnostica anche nel 2009. Costo 834 milioni: il governo ne metterà la metà ma lo stanziamento diventa triennale. L’altra metà è a carico delle Regioni.
Nucleare: definizione entro sei mesi della strategia energetica nazionale, con la promozione del nucleare, per il quale ci sono anche misure a favore della ricerca.
Prezzo benzina: viene reso automatico il meccanismo di sterilizzazione dell’iva sui prezzi dei carburanti.
Università: le università pubbliche potranno diventare fondazioni di diritto privato.
Privacy: semplificate le procedure per la tutela della privacy. Sanata la pubblicazione on line delle dichiarazioni dei contribuenti decisa dal passato governo, che resta comunque vietata.
Assegni: torna da cinquemila a 12.500 euro la soglia massima per l’utilizzo del contante e scompare il bollo di 1,5 euro sugli assegni non trasferibili. –
Elenco clienti fornitori: viene eliminato l’obbligo di tenere l’elenco clienti fornitori.
Risparmio energetico: aboliti alcuni obblighi per la certificazione energetica degli edifici.
Class action: slitta al 2009 l’entrata in vigore della normativa sull’azione collettiva di risarcimento danni.
Derivati e titoli bullet: giro di vite sull’utilizzo di strumenti finanziari derivati da parte degli enti locali e divieto di emettere titoli obbligazionari con rimborso del capitale alla scadenza.
Stretta sulle cooperative: passa dal 12,5 al 20% la ritenuta sugli interessi corrisposti ai soci e viene eliminata la sorveglianza per le cooperative che abbiano volume d’affari superiore a un milione di euro; una norma contestata dal centrosinistra perchè comporterebbe l’impossibilità di accedere alle agevolazioni fiscali.