Finanziaria, Quagliariello (Fi): “Grave inserire riforma servizi pubblici locali”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Finanziaria, Quagliariello (Fi): “Grave inserire riforma servizi pubblici locali”

03 Dicembre 2007

“La decisione di introdurre la riforma dei servizi pubblici locali in finanziaria si presenta come una grave rottura istituzionale”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Gaetano Quagliariello.

“Ne viene in primo luogo umiliato il Senato – spiega Quagliariello – che da svariati mesi discute di quella riforma, che si accingeva a giungere in aula nei prossimi giorni. Ma le divisioni interne alla maggioranza hanno evidentemente indotto il governo a blindare la discussione inserendo il testo nell’ambito della versione della finanziaria sulla quale verrà messa la questione di fiducia sia alla Camera che al Senato, impedendo qualsiasi possibilità di confronto. La circostanza è ancora più grave ove si consideri che su questa materia l’atteggiamento dell’opposizione non è mai stato ostruzionistico”.

“Si tratta di una forzatura anche dei regolamenti parlamentari – prosegue il senatore di Forza Italia – poiché l’emendamento presentato dal governo è manifestamente estraneo al contenuto della legge finanziaria e, a rigore, dovrebbe pertanto essere dichiarato inammissibile”.

“Sul piano del merito, infine – conclude l’esponente azzurro -, rilevo come il testo inserito in finanziaria rappresenti un ulteriore peggioramento, anche rispetto a quello approvato in I Commissione al Senato il quale, di fronte al ricatto politico della sinistra radicale, era stato già fortemente annacquato della sua originaria apertura verso il mercato. Nell’emendamento del governo, infatti, il ricorso alla società mista per la gestione dei servizi pubblici locali, che è oggi uno dei principali elementi di opacità del settore, diventa una modalità ordinaria e non più straordinaria di gestione del servizio. Il risultato finale è il fallimento del ministro Lanzillotta: voleva cambiare tutto, non ha cambiato niente. Si consoli. Nella storia d’Italia è già accaduto”.