Fine bicameralismo e taglio parlamentari alla base della nuova legge elettorale

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Fine bicameralismo e taglio parlamentari alla base della nuova legge elettorale

Fine bicameralismo e taglio parlamentari alla base della nuova legge elettorale

20 Novembre 2013

C’è un collegamento diretto tra la fine del bicameralismo perfetto, la riduzione dei parlamentari e la riforma della legge elettorale? "E’ difficile trovare una legge elettorale che dia governabilità fino a che ci sono due camere e soprattutto per una votano tutti i cittadini italiani che hanno compiuto 18 anni e per l’altra tutti quelli che invece hanno compiuto 25 anni. E’ difficile esser certi che il risultato sia omogeneo in una camera e nell’altra", ha detto ieri il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, anticipando una accelerazione della inizitiva di governo sulle riforme costituzionali, per sollecitare i partiti presenti in Parlamento a cambiare la legge elettorale. "Se noi invece stabiliamo che una camera politica, quella che dà la fiducia al governo è una sola, mentre l’altra fa cose differenti," prosegue il ministro, "e quindi abbiamo non solo meno parlamentari ma soprattutto parlamentari che non fanno le stesse cose, allora, se il parlamento può discutere avendo già questi due elementi, forse una soluzione la può trovare più facilmente". "Non possiamo più permetterci che al tempo di Twitter una legge faccia anche sette volte la navetta tra una camera e l’altra," dice Quagliariello, "come non possiamo permetterci mille parlamentari che fanno tutti le stesse cose". In questo schema, il Senato diventerebbe quindi una "camera di compensazione tra il legislatore nazionale e il legislatore regionale, che è tanto mancata dopo la riforma del Titolo V". Al momento, non ci sarebbe comunque un testo di riferimento su questi punti ma si lavora sulle ipotesi avanzate nei mesi scorsi dai "saggi" della Commissione per le Riforme costituzionali.