Fini: “Ritengo che Bocchino sia stato dimissionato senza ragione”
30 Aprile 2010
di redazione
"Ritengo che Italo Bocchino sia stato dimissionato senza che ci fosse una ragione. Per questo ha la mia solidarietà". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini rispondendo all’università dell’Insubruia alla domanda di uno studente di scienze della comunicazione.
Lo studente aveva chiesto a Fini se le dimissioni di Bocchino fossero la prova che non esiste la possibilità di esprimere il proprio pensiero nel partito. "Ieri – ha spiegato Fini – Bocchino ha potuto esprimere la sua posizione. Attenzione a non far credere che ci sia una dittatura o che stiamo per entrare in una dittatura. Questo non è vero. Quando c’è una dittatura non c’è alcuna possibilità di dire le proprie idee".
"La mia – ha proseguito Fini – non è apologia della moderazione ma l’invito a non avvelenare di più le coscienze e a non seminare l’odio, e a non indurre chi non ha tutti gli elementi a dar vita ad una stagione che l’Italia ha già vissuto".
Il presidente della Camera ha ricordato come negli anni ’70 siano nati quelli che vengono definiti gli anni di piombo: "Non è che qualcuno vuole rifare le brigate rosse o e brigate nere, ma l’odio esce anche da un’altra parte. Non è possibile evocare il nemico, bisogna parlare dell’avversario. Il nemico lo distruggi o ti distrugge, poi però non c’è la partita successiva. Il nemico è legato alla logica dei totalitarismi mentre l’avversario c’è nelle democrazie".