Finiani a corrente alternata…

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Finiani a corrente alternata…

28 Giugno 2010

Ormai è quasi un rito quotidiano. Come il caffè dopo la sveglia o il giornale in metro. Se sia un rito piacevole o meno lo lasciamo al giudizio degli altri. A noi interessa di più la sostanza. E la sostanza è che il "bollettino" quotidiano dei finiani – Generazione Italia –  ci ricorda puntualmente come dovrebbe essere il Pdl che, così com’è, non va. Una lezione al giorno, insomma.

Forse, i fedelissimi di Gianfranco Fini puntano sull’effetto repetita iuvant, ma anche qui conta la sostanza. Il "pensierino del giorno" stavolta è affidato alla penna di Carmelo Briguglio, "granitico" (come il collega Granata) pretoriano del presidente della Camera che dalle colonne del sito internet bocchiniano si pone una serie di domande retoriche con la risposta già compresa nel pacchetto.

Della serie: "Il Pdl c’è? Esiste? O a un anno e più dalla nascita si è ridotto a un ufficio di presidenza e a una consulta per la Giustizia, punto e basta? Si vorrebbe applicare la disciplina interna in un partito che non ha un solo organo scelto dal basso? Senza iscritti, senza dirigenti eletti, senza riunioni della direzione, del consiglio nazionale. Senza congressi sul territorio".

Messa giù così, un vero disastro. Ma il bello deve ancora venire, perché Briguglio punta l’indice contro alcuni "estremisti per bene" che vorrebbero imporre alla minoranza la regola della maggioranza ma se ciò vale per le intercettazioni – è il concetto – non vale più "per la nomina di Brancher a ministro "mai discussa ma solo appresa dai giornali".

Come se il premier d’ora in poi dovesse chiedere parere (o autorizzazione) preventiva ai "giusti e saggi" finiani per esercitare le proprie prerogative. E questo al netto dello scivolone di Brancher sul legittimo impedimento sul quale il Cav. ha dovuto metterci sopra una pezza per evitare ulteriori danni.

Ma il punto dove Briguglio vuole arrivare è l’affondo sulle correnti di Berlusconi, in realtà per legittimare la sua. Insomma un ragionamento al contrario, ben dosato col solito ingrediente: la strumentalizzazione. Ancora domande  retoriche: si vorrebbe "imporre il divieto di associazione all’area che si riconosce nel presidente della Camera, ma non ai gruppi organizzati, chiamiamoli col loro nome, alle correnti vicine (vicine, siamo sicuri presidente?) a Berlusconi: Promotori della Libertà, Liberamente, gruppo Schifani-Alfano".

Il pasdaran finiano chiede lumi al premier sul motivo per il quale "i Promotori della Libertà, associazione corrente, guidata dalla Brambilla sia presieduta da Berlusconi". Strano che non lo sappia, visto che fa parte (ancora) del Pdl e che il movimento voluto dal "capo" e affidato al ministro del Turismo altro non è che uno strumento di mobilitazione sul territorio di militanti e simpatizzanti pidiellini.

Non ci risulta che la Brambilla, tantomeno Berlusconi, stiano facendo campagna elettorale come fa Bocchino per Fini da un capo all’altro della Penisola per aprire sedi, nominare responsabili di zona, contare gli adepti e soprattutto, sparare a zero sul partito. Briguglio non si accontenta e tira dentro al calderone delle polemiche quella che definisce la "corrente di Alfano-Schifani" in  Sicilia.

Lo ha già fatto qualche giorno fa con toni molto sopra le righe Bocchino in tour a Palermo, ma anche qui i finiani dimenticano di dire che ammesso e non concesso che si tratti di corrente (ed è tutto da dimostrare), il fatto è che grazie al loro contributo pro-Miccichè, altro capocorrente, il partito in quella regione è diviso a metà e rischia l’implosione.

La terza accusa finiana riguarda "Liberamente", l’associazione fondata dai ministri Frattini e Gelmini. Forse due week-end fa Briguglio era al mare o era distratto perché proprio a chiusura di quella kermesse, il Cav. in collegamento telefonico ha ribadito il suo no alle correnti nel Pdl. E il messaggio valeva anche per l’iniziativa dei due forzisti.

Dunque, verrebbe da dire: di che si sta parlando? La realtà è che la logica correntizia è dura a morire tra gli aennini al punto che ne vorrebbero riempire un partito – il Pdl – nato ripudiando gli schemi della politica d’antan, che si è presentato come partito degli elettori, non delle tessere.

Eppoi, "il fustigatore" Briguglio dovrebbe spiegare, a Berlusconi in primis, come mai nella esigua pattuglia dei finiani sono già nate tre correnti (Generazioni Italia, Spazio Aperto, Area Nazionale).

C’è qualcosa che non torna. E non è che cambiando la posizione degli addendi il risultato cambia.