Finmeccanica, gli ex vertici condannati in appello
08 Aprile 2016
L’ex presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi e l’ex ad di AgustaWestland Bruno Spagnolini, sono stati condannati in appello ieri a Milano rispettivamente a quattro anni e sei mesi e a quattro anni di reclusione per corruzione internazionale e false fatturazioni. La senteza di primo grado è stata letteralmente ribaltata. Siamo nell’ambito del processo per le presunte tangenti da 50 milioni di euro che sarebbero state pagate a esponenti del governo indiano nel 2010 al fine di aggiudicarsi una commessa da 560 milioni di euro finalizzata alla vendita di 12 elicotteri Aw101Vip.
Si è pronunciata la corte d’Appello di Milano che, dunque, ha parzialmente accolto l’istanza della procura generale che aveva chiesto di condannare i due manager a 6 e 5 anni di carcere. In primo grado c’era già stata una condanna a due anni, con pena sospesa. L’accusa principale,quella di corruzione internazionale, era caduta, per cui la sentenza di primo grado afferia essenzialmente alle accuse di false fatturazioni, essendo caduta l’imputazione principale, quella di corruzione internazionale. I giudici di secondo grado hanno, invece, riconosciuto, oltre alla corruzione, il reato di false fatturazioni per oltre 14 milioni di euro in relazione ai contratti con la Ids Tunisia, una delle società ritenute le intercapedini dei passaggi di denaro, tra il 2008 e il 2011.
E’ stata ridotta a 300mila euro dal milione e mezzo del giudizio di primo grado, anche la provvisionale da versare all’agenzia delle Entrate, mentre è stata confermata la confisca di 7,5 milioni di euro complessivi. Le motivazioni arriveranno entro 15 giorni. Gli imputati, presenti in aula, hanno accolto la sentenza con sorpresa ma senza commentare. Dure, invece le dichiarazioni dei rispettivi legali, Ennio Amodio e Novella Galantini: «La modifica del reato di corruzione da “atto contrario ai doveri di ufficio” all’ipotesi che si manifesti nell’ambito “dell’esercizio delle funzioni”, rende la sentenza inspiegabile e fuori dall’Europa perché questa fattispecie di reato «è esclusa nella corruzione internazionale. Nei casi di corruzione di un funzionario estero, se non si prova che è stato fatto qualcosa contro i doveri di ufficio e contro la legge, non c’è reato».
La vicenda era approdata a Busto da Napoli, dopo le rivelazioni dell’ ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, fatte ai pm John Woodcock e Vincenzo Piscitelli. Trasferita a Busto per competenza territoriale, era esplosa il 12 febbraio 2013 con l’arresto di Orsi e di Spagnolini.