Fiom a Roma, Landini Day. Contro questa sinistra si vince facile

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Fiom a Roma, Landini Day. Contro questa sinistra si vince facile

18 Maggio 2013

Se la sinistra da battere tra qualche mese o un paio d’anni sarà quella rappresentata dalle centomila persone – diamo per buono il dato di Carla Cantone – che oggi hanno marciato sotto le bandiere della FIOM a Roma, il Pdl può dormire sonni tranquilli.

Non servirà per forza avere Berlusconi per battere Landini che vuole più del miliardo stanziato dal governo per la cassa integrazione, l’ex ministro Barca che si complimenta per la "bella piattaforma" dei metalmeccanici, il giovane turco Orfini e gli Occupy Civati e Miccoli in rappresentanza del Pd (Epifani non s’è fatto vedere), i Vendola, gli Ingroia, Gino Strada.

Che il lavoro sia una priorità non si discute ma è spaesante ascoltare Ingroia dire che "Landini e la Fiom stanno dalla parte dei senza diritti e dei senza poteri" e il candidato alle quirinarie grilline Rodotà spiegare che "La Fiom in questi anni si è battuta per i diritti di tutti, e ha tenuto alta questa bandiera, soprattutto nella vicenda di Pomigliano…", accettando la tessera onoraria del sindacato dei metalmeccanici.

Mentre il popolo Fiom fischia il CGIL Nicolosi e grida "sciopero generale" a noi vengono in mente quei giovani "precari", come ama chiamarli Landini nelle sue tante apparizioni in tv, che un sindacato non ce l’hanno, l’Articolo 18 neppure (fosse stato quello il problema), guadagnano in media sette ottocento euro al mese. Se saranno fortunati, avendo dei genitori con casa di proprietà, costoro potranno vendersela in mancanza della pensione. Tanto per rispondere a Ingroia, che proprio sui temi economici ha preso una batosta elettorale impossibile da dimenticare.

E al professor Rodotà che non manca mai di citare la Costituzione, ci piacerebbe chiedere se una qualsiasi multinazionale dell’automotive sceglierebbe mai il nostro Paese per venire a investire considerando la complessità irrisolta del nostro mercato del lavoro e la conflittualità endemica del nostro sistema delle relazioni industriali.

In ogni caso, se questa sinistra pensa di parlare alla maggioranza del Paese, a chi ha votato Grillo, al popolo delle partite Iva, eccetera eccetera, continuerà a restare minoritaria come in passato. E considerando le lotte interne al resto del Pd, quello che oggi non era in piazza, finirà che il Pdl dovrà vedersela davvero soltanto con i 5 Stelle.