Firenze capitale di web e diritti umani. E Renzi fa concorrenza a Grillo

Altro che Anonymous. Matteo Renzi inaugura con Kerry Kennedy la prima casa italiana degli attivisti digitali, facendo concorrenza a Grillo sull’uso della Rete. Internet usato come proposta e non solo come protesta, frase che sentiamo ripetere spesso ma poi difficilmente si concretizza. 

Obiettivo dell’incontro di Firenze – la nuova sede dei mediattivisti sarà l’ex carcare Le Murate – è la battaglia per la difesa dei diritti umani, che negli anni scorsi, dall’Iran all’Egitto, da Yoani Sanchez ai dissidenti cinesi, ha dimostrato quanto può essere potente Twitter per denunciare dittature e censure varie, anche se, Fratelli Musulmani docet, non sempre poi la presa di coscienza virtuale si trasforma in un cambiamento reale.

Renzi in ogni caso fa un altro passo nella concorrenza a Beppe Grillo sull’uso di web e social network: “E’ stupido chiedersi se Twitter sia buono o cattivo," dice il sindaco d’Italia. "Semplicemente è uno strumento straordinario e questi ragazzi lo dimostrano". A Firenze si ritrovano dissidenti digitali di mezzo mondo, Pakistan, Sri Lanka, Messico, Uganda. Alcuni di loro rischiano grosso per le denunce che hanno fatto e quindi per una volta, senza aver paura di essere incriminati perché si sceglie l’anonimato, diciamocelo che non sempre metterci la faccia sul web conviene.

"Sono emozionato e felice. Le Murate erano un carcere, oggi diventano un luogo di libertà", dice Renzi che annuncia eventi e meeting futuri tra mediattivisti, gruppi e organizzazioni che in futuro potranno coordinarsi e lavorare insieme. E si guadagna i complimenti di Kerry Kennedy, figlia di Bob, un’altro legame prezioso per la rete che Matteo sta costruendo negli States. Renzi dunque prende due piccioni con una fava, mostrarsi come il campione del web usato per fini nobili e non solo per un Vaffa Day e dall’altro rinsaldare i rapporti che contano con l’altra parte dell’Atlantico.