Fisco, addio studi di settore: il 73% dei contribuenti congruo

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Fisco, addio studi di settore: il 73% dei contribuenti congruo

27 Maggio 2017

Negli anni gli studi di settore hanno garantito un grosso apporto di gettito alle casse del Stato. Dal 1998, anno della loro introduzione, al 2015 anno a cui corrispondono gli ultimidati disponibili, a fronte di 49,2 miliardi di euro di maggiori ricavi ottenuti attraverso l’adeguamento spontaneo in sede di dichiarazione dei redditi, questi si sono tradotti in 19,6 miliardi di euro di tasse in più versate all’erario, secondo una stima elaborata dall’Ufficio studi della Cgia. 

“Certo è difficile stabilire quanti di questi soldi siano il frutto di una graduale emersione della base imponibile e quanti, invece, siano riconducibili a tasse aggiuntive che i contribuenti hanno pagato perché l’asticella dei ricavi imposta dagli studi di settore era troppo elevata. Molto probabilmente la verità sta nel mezzo. Per questo è necessario che i nuovi indicatori di affidabilità non ricalchino queste vecchie abitudini”, scrive Il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo.