“Fisco semplice” non vuol dire meno tasse

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“Fisco semplice” non vuol dire meno tasse

07 Maggio 2016

Il governo pensa a nuove semplificazioni fiscali per migliorare la vita del contribuente. Entro maggio il governo dovrebbe varare un nuovo pacchetto di misure per cittadini e piccole imprese, che lamentano di sprecare puntualmente ogni anno negli adempimenti fiscali e burocratici troppo del loro tempo.

L’obiettivo, spiega all’ANSA il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, e’ quello di snellire i procedimenti, rendendoli piu’ semplici e soprattutto piu’ rapidi “dedicando al fisco meno tempo possibile”. In quest’ottica sara’ resa piu’ facile e automatica la compilazione dei moduli che, riempiti una prima volta, resteranno poi a disposizione del contribuente gia’ precompilati in alcune informazioni chiave.

“Verranno abolite tutte le comunicazioni da inviare all’Agenzia delle Entrate i cui dati sono gia’ in possesso dell’Agenzia – precisa il viceministro – D’ora in poi andranno comunicate solo le variazioni”. In pratica, se ad esempio per gli affitti “si e’ scelto di aderire al regime forfettario, oggi la scelta va comunicata ogni anno. Con le semplificazioni, andra’ comunicata una sola volta”.

La novita’ piu’ attesa e’ pero’ quella della “moratoria” degli avvisi fiscali in arrivo durante le ferie estive. L’idea del governo e’ quella di concedere un mese in piu’ per rispondere a tutti gli avvisi recapitati ad agosto, nel pieno delle vacanze. “Se ad esempio l’avviso viene consegnato il 5 agosto, mentre si e’ in ferie, – spiega Casero – si avranno 4 settimane in piu’ per rispondere. I termini scatteranno cioe’ il 5 settembre”.

Tra le novità il modello F24 cartaceo da presentare in banca per i non titolari di partite Iva e l’invio solo via Pec delle comunicazioni fiscali alle aziende. Il nuovo pacchetto di semplificazioni fiscali sara’ rigorosamente a costo zero, non prevedra’ quindi abolizioni di tasse o ridefinizioni di perimetri impositivi, rimandati tutti alla legge di stabilita’, e dovrebbe arrivare entro fine maggio.

Il provvedimento dovrebbe rientare nel nuovo decreto Finanza per la crescita 2.0, atteso appunto tra la fine del mese e l’inizio di giugno. Resta solo una considerazione da fare. Semplificare va benissimo, rendere meno complicata la vita tra cittadini e fisco è un’ottima cosa, ma abbassare le tasse sarebbe molto meglio, e tutta questa attenzione dedicata ai complessi balzelli da rendere più umani copre comunque le scelte di un governo che ha deciso di non combattare una vera battaglia fiscale.