“Fli ha un solo obiettivo: mettere i bastoni tra le ruote al Pdl”
22 Aprile 2011
Occhi puntati su Milano dove la sfida tra Letizia Moratti (Pdl), Giuliano Pisapia (Pd) e Manfredi Palmeri (Terzo polo) assume aspetti che vanno ben oltre la corsa alla poltrona di primo cittadino. Qui il Terzo polo vuole fare lo sgambetto al candidato del centro sinistra e alla sindaca uscente, costringere i due al secondo turno. Le amministrative di maggio sono per i futuristi il primo vero banco di prova. Corrono da soli in undici capoluoghi e quattro province, dove sono riusciti a trovare candidati pronti a scommettere su Fli. Dallo scrittore fasciocomunista Antonio Pennacchi, che a Latina è capolista e sostiene il candidato futurista Filippo Cosignani, fino a Napoli dove Alberto Musy, candidato per il Terzo polo, proverà a togliere più voti possibili a Gianni Lettieri, l’uomo scelto dal Pdl per conquistare il capoluogo campano. Per Roberto Menia, ex sottosegretario all’ambiente e ora coordinatore nazionale dei finiani, lo scopo principale di questa tornata amministrativa è uno e uno solo: mettere i bastoni tra le ruote del Pdl. Soprattutto a Milano.
Menia, qual è il vostro reale obiettivo?
Far capire a tutti che anche a livello locale tocca fare i conti con noi.
Segni particolari di questa vostra prima campagna elettorale?
Entusiasmo, militanza, curiosità e sale piene. Ma scrivete pure che non so se alle sale piene corrisponderanno anche urne piene. Di certo ce lo auguriamo.
Alleanze con la sinistra?
Lo escludo categoricamente. In nessuna parte d’Italia il nostro simbolo sarà insieme a quello degli ex Ds, semmai abbiamo fatto alleanze con il Pdl in alcune realtà più piccole come Fermo nelle Marche o Marino in provincia di Roma. Poi ci sono quelle quindici realtà più grandi dove corriamo da soli.
C’è il secondo turno, dove le cose possono cambiare. Anche li escludete alleanze con la sinistra?
Quello è il turno dove il medico non ti obbliga ad andare con qualcuno. Quindi per ora nessuna indicazione ma solo libertà di voto.
Un conto è andare bene a Rovigo o a Savona, ben altro aspetto avere un risultato positivo a Milano , culla del berlusconismo, dove lanciate l’ennesimo guanto di sfida al Premier.
Milano, dove Berlusconi è capolista del Pdl e ha nuovamente politicizzato un turno amministrativo, è la madre delle nostre battaglie. Nel capoluogo lombardo abbiamo un obiettivo: far capire alla Moratti che senza di noi non si vince e quindi costringerla ad andare al secondo turno. Ai milanesi proponiamo un candidato come Manfredi Palmeri che è stato presidente del consiglio comunale fino a ieri, non un pericoloso sovversivo
Rimproverate qualcosa alla Moratti?
Sul fronte politico di stare con Berlusconi. Sul piano amministrativo dovremmo chiederlo ai milanesi.
E se il ballottaggio non dovesse arrivare, per voi sarà un fallimento?
In quel caso vorrà dire che presentare Palmeri non sarà stato utile. Ma io sono certo che nessuno dei candidati vincerà al primo turno.
Parliamo di numeri, cifre, percentuali. Che aspettative avete?
Non parlo di percentuali e delle nostre ambizioni numeriche. Ma il nostro obiettivo è di pescare il più possibile in quel 40% di area di non voto che tutti i sondaggisti evidenziano.
Avete delle linee guida che avete dato ai vostri candidati?
Si, quelle evidenziate nel congresso di Milano. I nostri candidati quello dovranno seguire.
Veniamo a lei dove a Trieste fa il brutto e il cattivo tempo. Se nel capoluogo friulano andrete bene per lei potrebbe essere una rivincita dentro al partito
Certo, diciamo che in politica funziona anche così. Però ogni città ha storie e realtà diverse, non dimentichiamocelo.