
Fmi: flat tax? Keep calm and carry on!

13 Ottobre 2022
Dopo le previsioni per il 2023 non proprio eccellenti, si torna a parlare di Fondo Monetario Internazionale. Domenico Fanizza, che vi ricopre il ruolo di direttore per l’Italia, avverte il centrodestra dei rischi sui mercati. L’obiettivo non è, com’è ovvio, minacciare il nuovo governo di un Paese sovrano, ma ribadire che il contesto politico ed economico in cui ci troviamo è un campo minato per tutti.
L’inflazione continuerà a galoppare, anche per questo la scelta tedesca di investire duecento miliardi in sussidi potrebbe non aiutare. Quindi che fare? Bisogna “continuare politiche fiscali coerenti con quella monetaria”, spiega Fanizza. “Non possiamo avere una politica monetaria credibile contro l’inflazione, e usare la politica fiscale come leva espansionistica. Sarebbe la ricetta per mandare tutto all’aria”. Dichiarazioni chiare, coerenti con quanto auspica da mesi Giorgia Meloni. Primo ministro in pectore, da mesi si batte contro gli scostamenti di bilancio e l’aumento del debito al contrario di alcuni suo alleati.
Finazza, inoltre, spiega che questa impostazione non pregiudica l’aiuto a chi è in maggior difficoltà, ma che bisogna limitarsi a quello. In questa fase non c’è spazio per la flat tax, quantomeno a debito. Il dietrofront di Liz Truss nel Regno Unito dovrebbe essere da lezione. Tagliare le tasse si può e si deve fare, ma senza gravare sul bilancio dello Stato. Il tetto europeo al prezzo del gas, invece, secondo il direttore il tetto del gas è un obiettivo da raggiungere, “non è un sussidio, ma una profonda riforma del mercato energetico europeo”.