Fmi. Pil dell’Italia in aumento dello 0,8% nel 2010, calo rispetto a stime precedenti

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Fmi. Pil dell’Italia in aumento dello 0,8% nel 2010, calo rispetto a stime precedenti

21 Aprile 2010

Il Fmi rivede le stime di crescita per l’Italia. Il pil nel 2010 salirà dello 0,8% mentre nel 2011 la ripresa accelererà al +1,2%. In ambedue i casi si tratta di una revisione al ribasso delle stime: rispetto alle previsioni di gennaio 2010, il pil 2010 dell’Italia è stato ridotto di 0,2 punti percentuali, mentre quello 2011 di 0,1 punti.

Il FMI rivede al rialzo poi le stime di crescita dell’economia mondiale per il 2010: quest’anno il pil crescerà del 4,2% (+0,3% rispetto alle previsioni di gennaio) mentre nel 2011 salirà del 4,3% (stima invariata). Le economie avanzate metteranno a segno un progresso del 2,3% nel 2010 e del 2,4% l’anno seguente.

"L’elevata disoccupazione pone problemi sociali". Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale prevedendo che il tasso di disoccupazione nelle economie avanzate salirà nel 2010 all’8,4%, per poi scendere all’8% nel 2011.

Per gli Stati Uniti il Fondo stima una disoccupazione sopra il 9% quest’anno, al 9,4%, e all’8,3% il prossimo. In Eurolandia il tasso di disoccupazione sarà pari al 10,5% sia nel 2010 sia nel 2011. In Italia sarà pari all’8,7% quest’anno e all’8,6% il prossimo. "L’elevato tasso di disoccupazione pone seri problemi sociali", afferma il Fondo, sottolineando che nei paesi in cui è possibile "le politiche macroeconomiche dovrebbero continuare a sostenere la ripresa", oltre che a "favorire la flessibilità dei salari e concedere aiuti adeguati ai disoccupati".