Fmi: tassi sottozero poco efficaci. Bce messa in guardia
11 Agosto 2016
I tassi negativi imposti dalla Banca centrale europea sui depositi degli istituti di credito presso le sue casse “sono stati efficaci ma hanno dei limiti”. Lo sostiene il Fondo monetario internazionale in un blog pubblicato sul suo sito. Secondo l’istituto di Washington, una tale misura ha fino ad ora avuto successo, però i tassi negativi pongono “sfide peculiari dell’Eurozona“, motivo per cui la Bce “potrebbe avere bisogno in futuro di dipendere di più dall’acquisto di asset”, ossia di bond.
Teoricamente la misura dovrebbe funzionare perché “quando le banche commerciali devono pagare per depositare la liquidità in eccesso presso la Bce, dovrebbero essere più inclini a concedere prestiti a consumatori e aziende. I consumatori comprerebbero così più beni e le aziende investirebbero in nuova capacità produttiva. Una crescita economica più rapida aiuterebbe a prevenire una discesa dell’inflazione a livelli troppo bassi o addirittura negativi, un segno di un malessere economico”.
Sostiene l’Fmi, poi, le banche in generale “sono state capaci di mitigare il calo della redditivita’” anche con maggiori volumi di prestiti, con piccoli incrementi delle commissioni e con risparmi derivanti da un taglio ai costi.
Secondo gli economisti del Fondo, Andy Jobst e Huidan Lin “in futuro la BCE dovrebbe puntare di più sugli acquisti di asset” perché ulteriori “tagli dei tassi potrebbero indebolire l’efficacia della politica monetaria” se il credito non si adeguasse e se i consumatori ritirassero i fondi dalle banche. Spiegano: “Una politica di tassi negativi ha senso. Quando alle banche commerciali viene fatto pagare per depositare la liquidità in eccesso, queste sono più inclini a concedere credito alle aziende e ai consumatori”. Tuttavia lo spazio per ulteriori tagli è limitato perché rischia di “colpire la redditività delle banche”.
Il suggerimento è quello di acquistare asset, ovvero bond. In questo modo, spiega l’FMI, la BCE farebbe salire i prezzi degli asset e la domanda aggregata, sostenendo anche il credito bancario.
Intanto a beneficiare dei tassi bassi e degli acquisti di asset da parte della Banca centrale europea è soprattutto il debito pubblico italiano il cui costo continua a calare. Proprio ieri sono stati collocati sei miliardi Bot annuali al -0,19%. Si tratta del rendimento più basso mai realizzato dal Tesoro. Sul mercato secondario, invece, il Btp a 10 viene scambiato all’1,06%: il calo dei tassi potrebbe tradursi in un risparmio pari a 9 miliardi di euro per le casse dello Stato.