Fontana di Trevi si tinge di rosso, come il sangue dei cristiani
29 Aprile 2016
Questa sera, la fontana di Trevi si tingerà di rosso. Del colore del sangue dei martiri cristiani perseguitati. È la Fondazione pontificia “Aiuto alla chiesa che soffre” ad aver promosso l’iniziativa con l’unico fine di richiamare l’attenzione su quel che è costretto a temere e subire, ad ogni latitudine della terra, chi si macchia della grave colpa di voler professare la propria fede in Cristo liberamente.
La manifestazione vuole essere proprio una denuncia della costante violazione del diritto di libertà religiosa. Vorrebbe scuotere un mondo, e in particolare un Occidente seduto a guardare, assuefatto dall’agonia di quei cristiani la cui eco si sente e si perde, anche, nell’esodo a cui sono costretti. Una realtà che persino il Dipartimento di stato americano ha riconosciuto definendola “genocidio”.
In porzioni di mondo più vicine di quello che immaginiamo c’è chi non può professare la propria fede, pregare in pubblico, educare i suoi figli alla religione cristiana, possedere libri religiosi, raccontare con la parola o la stampa Cristo, incontrare un sacerdote pubblicamente. E di quanto sangue cristiano sia sporca e grondante la cartina del mondo, già abbiamo scritto abbastanza. Giovanni Paolo II diceva che “il diritto alla libertà religiosa significa che nessuna persona può essere forzata ad attuare contro la sua coscienza” e che è proprio la libertà religiosa a fondare il concetto di libertà in senso lato.
E allora, se oggi la realtà trascurata ci racconta una verità amara e allucinante, occorre assolutamente andare oltre l’indignazione episodica e le dichiarazioni ad uso politico per chiarire qual è la vera emergenza, l’urgente priorità cui tocca (tutti!) mettere mano. Come dire, pensare un po’ meno alla TAV, al riscaldamento globale, alle banche, alle pensioni, alle riforme, all’immigrazione, alle trivelle, alle balene, alle polveri sottili e alle piogge acide, e contrastare invece la terribile indifferenza davanti al martirio dei cristiani su scala mondiale.
I saluti del commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca, apriranno la serata alla Fontana di Trevi, cui seguiranno l’introduzione del presidente di ACS-Italia, Alfredo Mantovano, e l’intervento del cardinale Mauro Piacenza. Quattro ospiti racconteranno altrettante storie di cristiani uccisi e, poi, una loro consorella parlerà della quattro Missionarie della Carità uccise nello Yemen il 4 marzo scorso.
Dal fondatore dell’Associazione Pakistani Cristiani in Italia sarà ricordato Shahbaz Bhatti, il ministro per le minoranze religiose del Pakistan, ucciso nel 2011. La sorella di don Andrea Santoro ucciso in Turchia nel 2006 farà la sua testimonianza, e infine uno studente omaggerà i suoi colleghi uccisi a Garizza nell’aprile 2015. Solo a quel punto la fontana di Trevi si vestirà di rosso. E mentre il vescovo caldeo di Aleppo terrà il suo intervento, verranno proiettate le immagini dal mondo della persecuzione.
La manifestazione si concluderà con la recita della preghiera di Pio XII per la Chiesa perseguitata, ma i fasci di luce rossa rimarranno accesi tutta la notte. Come a ricordare e simboleggiare una lenta e tacita passione.