Formigoni lancia Passera alle primarie per sbarrare la strada ad Alfano

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Formigoni lancia Passera alle primarie per sbarrare la strada ad Alfano

13 Febbraio 2012

Grandi manovre nel Pdl dietro le quinte del 2013. Il governatore della Lombardia, nonché fresco di nomina commissario straordinario per l’Expo in rappresentanza del governo, resterà al Pirellone fino alla fine del mandato (2015). Così annuncia nell’intervista a Repubblica, uscendo di fatto dalle primarie Pdl per le quali si era da tempo auto-candidato. Lo fa con un coup de foudre che scatena una ridda di reazioni nel partito: lancia la candidatura di Corrado Passera, superministro del governo Monti. Un’altra mossa per sparigliare. E a sentire i malumori pidiellini, per tentare di sbarrare la strada ad Angelino Alfano, candidato in pectore alla premiership. Che da Fazio manda messaggi in bottiglia al collega di partito. E non solo.

“Se il ministro dello Sviluppo dicesse di condividere i nostri ideali e chiedesse di correre alle primarie, sarebbe un fatto positivo e credo che nessuno potrebbe impedirgli di partecipare”. Ipotesi che piomba nel bel mezzo dei congressi Pdl e in una fase molto delicata per il partito all’interno del quale si agitano maldipancia – mai sopiti – che intrecciano varie questioni: dall’appoggio al governo Monti, al dialogo bipartisan sulle riforme – in primis legge elettorale -, al posizionamento del partito in vista delle politiche. Movimenti concentrici nelle file degli ex aenne ma pure in alcuni gruppi forzisti che finiscono su un unico parafulmine: il segretario Angelino Alfano.

La mossa di Formigoni si inquadra in questo contesto e a sentire i commenti di alcuni deputati lombardi ha due ragioni. La prima: il governatore che fin dall’elezione di Alfano alla guida del partito non ha mai fatto mistero di essere pronto a candidarsi alle primarie del Pdl, strada facendo si è reso conto che quella che a tutti è sembrata una sfida diretta ad Alfano – la cui candidatura alla premiership è stata benedetta dal Cav. – potrebbe rivelarsi un boomerang per lui, a maggior ragione adesso che il patto con la Lega tiene e che è stato nominato commissario straordinario dell’Expo in rappresentanza del governo. Un viatico che potrebbe spendere per una sua eventuale ricandidatura al Pirellone nel 2015.

Nell’intervista a Rep, Formigoni annuncia: “Io desidero completare il mio mandato in Regione e continuare a occuparmi di Expo come commissario straordinario in rappresentanza del governo. Dirò la mia da dirigente del partito e considero ottima la candidatura di Alfano. Ma le primarie vanno fatte, nell’interesse del partito”. Poi la domanda, un po’ retorica, della serie: benissimo Alfano “ma perché altri no?”. Su Passera usa parole di miele quando dice che “fa il lavoro di due ministri e oggi deve svolgere bene questo compito e il mio giudizio sulle sue prime mosse è positivo”.  E se per il governatore della Lombardia il governo Monti è a tempo, dunque senza possibilità di una discesa del Prof. in campo politico, non è detto che non lo debba essere per alcuni suoi ministri.

Congetture e ragionamenti che aprono il fuoco di fila delle reazioni nel Pdl: da Cicchitto che secco dice ‘non abbiamo bisogno di papi stranieri’ a Gasparri che vedrebbe bene Passera candidato alle primarie sì, ma a quelle del centrosinistra. Il partito, insomma, fa quadrato attorno al suo segretario e respinge con forza qualsiasi idea ‘esterna’ possa arrivare a destabilizzare quel delicato equilibrio interno che Alfano in primis è impegnato a ritrovare e consolidare dopo la ‘botta’ delle dimissioni di Berlusconi e con le politiche ormai all’orizzonte.

A ‘Che tempo che fa’ Alfano si tiene ben lontano dalle ipotesi formigoniane, non si scompone e vola più alto, ma non c’è dubbio che la risposta sul punto specifico sia più diretta a lui che a Fazio. “Vengo da un’educazione personale molto severa che mi ha sempre indotto a svolgere bene il computo che mi è stato assegnato. Non sono uomo da posizioni con la bava a bocca. Adesso sono e faccio il segretario del partito. Sono onorato di avere la fiducia di Berlusconi e ritengo che per la prmiership ci dovrà essere una scelta democratica. Non ho ancora deciso se candidarmi, per ora faccio il mio lavoro. Quando arriveranno le primarie vedremo”. Usa il fioretto ma non risparmia l’affondo: "La vera notizia è che Formigoni non si candida più alle primarie. Per noi è una perdita ma può essere un guadagno per la Regione Lombardia".

Di certo, ribadisce Alfano, il Pdl “non sceglierà il candidato premier perché qualcuno gli mette la spada sulla spalla, ma chiameremo tutti alle primarie con un grande slancio democratico”. Non ci sta all’immagine di Pdl attonito e fermo dopo la caduta del governo Berlusconi che sì, ammette, “è stata una bella botta”, ma il partito c’è e sta reagendo con forza, ha un milione di iscritti e in questi giorni sta celebrando i congressi provinciali.

Poi una frase che secondo una lettura maliziosa, racchiude un messaggio preciso: “Tutti quelli che neanche si sono seduti su una poltrona e pensano già a un’altra, dimostrano di essere più ambiziosi che impegnati a fare bene il loro compito”. Della serie: se qualcuno vuole, si faccia avanti. Quanto a Passera, è lapidario: “Si può candidare alle primarie iscrivendosi al Pdl e partecipando alla dinamica democratica”. Sfidante.