Forse D’Alema avrebbe bisogno di una lezione di democrazia

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Forse D’Alema avrebbe bisogno di una lezione di democrazia

18 Luglio 2007

Il ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema ha dichiarato che Hamas è “una parte significativa e sostanziale” del popolo palestinese, secondo quanto riportato dal giornale italiano Il Corriere della Sera di martedì. E si è detto preoccupato del fatto che isolare gruppi islamici come Hezbollah e Hamas non farà altro che spingere questi gruppi tra le braccia di al-Qaida.  “Hamas si è reso responsabile di attacchi terroristici, ma è anche un movimento popolare”, ha detto D’Alema.

Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Se Hamas rappresenta il popolo, allora consideriamo l’intera Striscia di Gaza come sua proprietà e non mandiamo aiuti o assistenza.  Dopo tutto tale partito è un organizzazione terrorista, no? Se, al contrario, Hamas non rappresenta il popolo, allora non c’è bisogno di legittimarlo, indipendentemente dalla sua origine popolare. “Non riconoscere un governo eletto democraticamente non è esattamente quello che si dice una lezione di democrazia e spingere questo gruppo nelle braccia di al-Qaida non è nell’interesse della comunità internazionale”, ha detto D’Alema. Al contrario questa è proprio la lezione più importante in un corso di democrazia.  La democrazia non dà alla maggioranza la libertà di decidere quello che gli pare. Dà alla maggioranza il diritto di scegliere tra opzioni differenti che poggiano comunque su basi morali e legali. Una democrazia non può legittimare l’omicidio o lo stupro semplicemente perché  lo vuole la maggioranza. Si tratta pur sempre di omicidio. Si tratta pur sempre di stupro. E questi restano crimini efferati.

D’Alema ha paura che allontanarsi da Hamas vorrebbe dire spingerlo tra le braccia di al-Qaida. Non c’è da preoccuparsi in tal senso… Hamas sta già tra le braccia di al-Qaida. Hezbollah si è appena goduto una visita in Francia. Continuando di questo passo, Hamas dovrebbe ricevere un invito da parte italiana molto presto.

Traduzione di Andrea Holzer

Barry Rubin è Direttore del Global Research in International Affairs Center (GLORIA), Editore del Middle East Review of International Affairs Journal (MERIA) e dei Turkish Studies.