Forse è la volta buona anche per Bagnoli

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Forse è la volta buona anche per Bagnoli

19 Luglio 2008

 

Era l’estate 2005 quando si scoprì che la spiaggia di Bagnoli era avvelenata, tanto da imporre ai gestori degli stabilimenti di stendere prati sintetici costruendo passerelle che finissero in acqua. Nei mesi invernali tutto sarebbe tornato a posto, con una bonifica immediata della spiaggia salvaguardando le successive stagioni balneari. 
Di lavori, manco a dirlo, nessuna traccia, tanto che l’anno dopo la difficile rinascita di Bagnoli subì il colpo di grazia: l’Icram, l’Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e tecnologica applicata al mare, scoprì una percentuale di idrocarburi più elevata di quella consentita dalla legge sia nelle acque che sulla spiaggia. A distanza di quindici anni dalla chiusura dell’acciaieria dell’Italsider e di svariati anni dall’avvenuta presunta bonifica con l’apertura alla città di un nuovo spazio ricreativo, Napoli perdeva quella che era divenuta la spiaggia più grande della città, destinata a rivitalizzare l’economia del territorio con la nascita di strutture ricettive volte a ridisegnare il profilo del quartiere da zona industriale in area a spiccata vocazione turistica. Se l’anno precedente dal Comune di Napoli si affrettarono a sottolineare che la chiusura parziale della spiaggia era dovuta esclusivamente a ragioni precauzionali, stavolta si tornò a parlare di lunghi e complessi lavori di bonifica con un impegno finanziario significativo.
C’è da dire che in questi anni molti napoletani dei divieti se ne sono infischiati e anche le aree dove era stato predisposto il divieto di balneazione sono state prese d’assalto da frotte di bagnanti, ma di fatto l’estate 2008 sarà la terza consecutiva nella quale non sarà possibile usufruire delle spiagge dei litorali di Bagnoli e Coroglio. Con la promessa che sia l’ultima, perché pare esser giunta a conclusione la prima complicata fase dei lavori consistente nel costruire un diaframma di separazione, rendendo possibile di passare alla fase due, ovvero la predisposizione della nuova sabbia da posizionare lungo il litorale presumibilmente entro il mese di dicembre. Il condizionale è d’obbligo non tanto per mancanza di fiducia negli amministratori napoletani, quanto piuttosto per il ripetersi di annunci con l’indicazione di tempi, già di per sé approssimativi, e puntualmente disattesi. Un anno fa, di questi tempi, si annunciava l’arrivo dalla Puglia dei primi carichi di sabbia pulita: tempo un mese, per consentire la realizzazione di alcuni lavori preliminari, e la sabbia sarebbe stata scaricata. Si sa, i mesi a volte diventano anni, e così la sabbia salentina è rimasta ammassata nell’ex area dell’Italsider a familiarizzare con il suo nuovo habitat.
Tempi più lunghi, invece, per la bonifica della spiaggia di Coroglio, versante Nisida: uno dei posti più belli e suggestivi al mondo è ancora in attesa di uno stanziamento per poter far partire i lavori.