Fortuna Loffredo, pregiudicato arrestato nega: “Non l’ho uccisa io”
01 Maggio 2016
“Non ho ucciso Fortuna, non ero lì quando lei è caduta, nè ho mai commesso abusi sessuali”. Si difende, Raimondo Caputo, il pregiudicato di 43 anni accusato di avere violentato e ammazzato brutalmente Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni uccisa nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, il 24 giugno del 2014. Una vicenda terribile sulla quale è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha auspicato un’inchiesta “rapida, ampia e severa”.
Ieri la madre di Fortuna aveva detto “Ringrazio il Presidente della Repubblica che ha preso a cuore la storia di mia figlia. Vorrei che mi venisse a trovare, qui, nel Parco Verde, dove abito, per vedere come viviamo in questo quartiere, giorno per giorno”.
Duro il commento del padre: “E’ una bestia che forse non ha neanche capito quello che ha fatto: in un altro Paese lo condannavano a morte”. Così il padre di fortuna parla del 43enne arrestato con l’accusa di aver violentato e ammazzato la figlia.
Intanto è polemica sui presunti depistaggi sulla morte della piccola Loffredo avvenuti nel Comune di Caivano. Nel corso di una conversazione intercettata dagli investigatori, la nonna di una amica di Fortuna rivolgendosi alla nipotina avrebbe detto: “Io non so niente, così devi dire … non imbrogliarti con la bocca”.