Forza Italia e Pd non resistono alla tentazione del Gender
20 Maggio 2015
Le parole, diceva qualcuno, sono importanti. E ce ne sono alcune che si insinuano nella nostra società come se fossero innocue anzi magnifiche e progressive. E’ il caso della parola “genere”, che apre le porte alla teoria del “gender”, cioè a quella visione nichilista e postmoderna per cui le differenze sessuali scomparirebbero nel più generale tramonto delle identità.
"Un errore della menta umana", lo ha giudicato Papa Francesco, ripreso ieri nella sua prolusione del Cardinale Bagnasco.
I genitori, grazie al cielo, sono sempre più attenti e sul chi va là, pronti a reagire quando si cerca di mettere le mani sull’educazione e l’orientamento sessuale dei propri figli. Le famiglie firmano petizioni e prendono pubblicamente posizione contro ogni tentativo di manipolazione degli studenti, in particolare quelli più giovani.
Alcuni parlamentari del Pd e di Forza Italia hanno presentato un emendamento al DDL Scuola nel quale la parolina magica, “genere”, rispunta, se pure nel contesto condivisibile della lotta a ogni forma di violenza. Occhio alle ambiguità, cari colleghi. “Alla luce degli episodi già avvenuti in alcuni asili e denunciati dalle famiglie,” scrivono i parlamentari di Area Popolare in una nota diffusa oggi, si chiede “più chiarezza” ai vari democrats e forzisti.
“Ci richiamiamo ai principi della nostra Costituzione e di una serie di documenti internazionali”, spiegano da AP. Passa così un ordine del giorno che chiede di garantire la responsabilità educativa dei genitori, soprattutto in materia di temi sensibili, come l’educazione all’affettività. Per provare a correggere il testo, se ne riparla al Senato.