Forza Italia scopre le carte sulla legge elettorale

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Forza Italia scopre le carte sulla legge elettorale

10 Luglio 2007

E’ in programma per domani la ripresa del match al calor Bianco (Enzo) sulla riforma della legge elettorale. Già, perché la proposta di lavoro portata in Commissione Affari Costituzionali dal presidente ulivista continua a far discutere, e a sparigliare le carte a Palazzo Madama. Nelle prossime ventiquattr’ore sarà Forza Italia che con un disegno di legge presentato da Gaetano Quagliariello getterà sul tavolo della “trattativa” una rivisitazione organica del sistema in vigore per l’elezione dei senatori. Vale a dire quello che crea maggiori problemi di governabilità.

A sbertucciare il testo di Enzo Bianco (che prevede sistema proporzionale, collegi uninominali, sbarramento del 4%, premio di maggioranza del 10% per chi raggiunge almeno il 40% dei voti e fine delle liste bloccate senza però il ritorno del sistema delle preferenze) era stato Peppino Calderisi, che, calcolatrice alla mano, aveva smascherato il “trucco”: un premio di maggioranza quasi ridicolo per una coalizione che dovesse aggiudicarsi le elezioni con una percentuale che oscilla tra il 45% e il 50%, e addirittura pari allo zero assoluto qualora i vincitori si fermino al 44,5%.

Un sistema di scarso effetto ai fini della governabilità del Paese e della stabilità delle maggioranze, e di certo un ottimo deterrente per le forze politiche minori alla formazione di ampie coalizioni.

Fra le file dell’opposizione nei giorni scorsi già diverse voci s’erano levate per bocciare con toni ultimativi e non senza sarcasmo il testo di lavoro presentato dall’ex ministro dell’Interno ed ex presidente del Copaco. Da domani il confronto si arricchirà di una proposta concreta: quella, appunto, del senatore Quagliariello, che mira a introdurre correttivi in grado di eliminare il deficit di governabilità e stabilità prodotto dall’attribuzione dei premi di coalizione su base regionale prevista dal sistema vigente.

Una correzione di rotta sulla cui priorità rispetto a una rivisitazione complessiva del sistema elettorale nessuno può oggettivamente avanzare dubbi fondati. E che consentirebbe, qualora il precipitare del quadro politico imponesse le elezioni anticipate, di tornare alle urne senza che questo comporti il prodursi di maggioranze traballanti e governi deboli.

In termini concreti, la proposta Quagliariello per l’elezione degli inquilini di Palazzo Madama passa per l’introduzione di un’unica soglia di sbarramento pari al 5% regionale, e soprattutto per l’attribuzione di un “premio di governabilità” di massimo 45 seggi per le liste o le coalizioni che abbiano conseguito il maggior numero di seggi nell’ambito di tutte le circoscrizioni regionali senza raggiungere quota 170. In questo modo, spiega il senatore azzurro, si eviterebbe di assegnare un premio eccessivo senza che sia messo in discussione il sistema bipolare. Cosa che, come si è detto poc’anzi, avverrebbe inesorabilmente qualora il sistema elettorale prevedesse una soglia minima al di sotto della quale non assegnare alcun premio.