Fotovoltaico, Ue liberale mette dazi a Cina comunista. Mondo capovolto

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Fotovoltaico, Ue liberale mette dazi a Cina comunista. Mondo capovolto

04 Giugno 2013

L’Europa decide di applicare dazi progressivi sul fotovoltaico cinese low cost. Si parte con un dazio provvisorio dell’11,8% fino all’inizio di agosto quando diventerà del 47%. Obiettivo della Ue è di prevenire fenomeni di "dumping" e concorrenza sleale. Si tratta in realtà di un rinvio, visto che la decisione dovrebbe essere confermata questa estate. Solito schema europeo, si alza la voce, si minaccia, ma poi i provvedimenti sono sempre meno duri di quanto si dichiari a parole. Fatto sta che la Cina potrebbe reagire a modo suo, magari applicando lei stessa dazi ai prodotti europei; in Italia Coldiretti teme che ne andranno di mezzo i nostri produttori vinicoli. "Non è protezionismo, ma una soluzione per far rispettare le regole", dice il commissario europeo De Gutch. Certo che è paradossale, l’Europa presunta liberale che applica una politica di dazi al grande impero (post)comunista. La Cina erede del costruttivismo capace di competere a prezzi più convenienti sui mercati occidentali e Bruxelles che cerca di contenere con dei balzelli l’iperattivismo dei capitalisti di stato cinesi. Ma come abbiamo visto si tratta per adesso di schermarglie, anche se le solerti dichiarazioni dei superburocrati europei potrebbero avere conseguenze peggiori del previsto. "La palla – ha detto De Gutch – è ora nel campo della Cina". Speriamo bene.