Frana Massa. Crollo Carrara, procura sequestra atti lavori

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Frana Massa. Crollo Carrara, procura sequestra atti lavori

03 Novembre 2010

Massa Carrara ha sequestrato stamani negli uffici del Comune di Carrara tutta la documentazione sui lavori in corso nell’alveo del fiume Carrione per far luce sul crollo della palazzina a tre piani avvenuto ieri nel centro storico della città.

Lo stabile franato sorgeva proprio sulle sponde del fiume che attraversa Carrara. Stamani il sostituto procuratore Alessandra Conforti, titolare dell’inchiesta, ha compiuto un sopralluogo sul luogo del disastro accompagnata dal sindaco Angelo Zubbani e dal comandante provinciale dei vigili del fuoco Gaspare Fundarò. Il magistrato ha deciso, per il momento, di non sequestrare l’area per consentire i lavori di messa in sicurezza e togliere dal letto del fiume i detriti che ostruivano il deflusso delle acque. Operazione che i tecnici e gli operai del Comune stanno svolgendo ininterrottamente, anche di notte. Il magistrato ha spiegato di aver aperto un fascicolo sul crollo ma di non aver ancora ipotizzato alcun reato perchè in attesa della relazione dei vigili del fuoco.

Intanto il sindaco ha fatto sapere che 16 persone evacuate ieri sono rientrare nelle loro abitazioni prospicienti lo stabile crollato, mentre restano fuori casa 20 persone, quelle che hanno in pratica perso la casa per il crollo, tutte alloggiate in strutture ricettive. Resta da capire se il crollo sia dovuto al maltempo oppure se in qualche modo possa essere collegato ai lavori in corso sul fiume.

Il sindaco Zubbani ha chiesto una relazione tecnica da parte dell’ingegnere capo del Comune Sergio Altieri sui lavori eseguiti da due ditte appaltatrici: una per le opere di consolidamento degli argini e l’altra per il cosiddetto ‘sminamentò, ossia la bonifica da eventuali ordigni bellici. Un proiettile da mortaio era stato trovato nel febbraio scorso nell’alveo del fiume e fatto brillare dagli artificieri.