“Frances…chi?”: sul web il popolo del Pd reclama Walter

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“Frances…chi?”: sul web il popolo del Pd reclama Walter

23 Febbraio 2009

 

Delusi, amareggiati, disillusi. Ecco cosa indica il termometro all’interno del popolo Pd. Una delusione cresciuta dopo le dimissioni di Veltroni alla guida del partito. La base si interroga, si indigna, protesta, chiede, domanda. Basta farsi un giro nella rete.

Scrive il vicedirettore dell’Unità che se fosse stato per base, quella che manda mail, invade i blog e spedisce sms, oggi nessuno starebbe sprecando righe e inchiostro su Franceschini, ma semmai parlerebbe dell’avvio delle organizzazioni delle primarie. La realtà, ovviamente è ben diversa. La nomenklatura ha convinto tutti che Fransceschini fosse la cosa migliore in questo momento e così il ruggito del popolo delle primarie è diventato un addomesticato miagolio. Il rischio nuovismo, di cui il popolo della rete si fa portavoce, per ora è scongiurato. Almeno fino alle europee. Si dirà, la base è volubile, emotiva, ragiona a caldo. Però rappresenta sempre la bellezza di dodici milioni di elettori. E loro, visto che non si sono sentiti rappresentati nel primo congresso post veltroniano, non la mandano a dire. “Senza volere far polemica sui nomi, mi sembra che questo baraccone in agonia stia facendo delle prove generali per vedere quanti ne rimarranno dopo la completa sconfitta”, si sfoga Antonella dal blog de L’Unità. “Cominciamo male: che senso ha giurare sulla Costituzione? È una cosa seria o è solo fuffa, pompa e demagogia? Franceschini mica è Obama, mica è diventato il presidente della Repubblica. E sempre questa ossessione per Berlusconi. Ma il PD a cosa serve oltre che a dare una poltrona a qualcuno? A sparlare di Berlusconi.?” analizza Pamel altro frequentatore dei blog ex diessini.

C’è poi chi, come Pompilio, rivolge dal suo blog un monito al traghettatore ferrarese, “ Dario ha fatto un bellissimo discorso asserendo che farà il "dittatore" fino ad ottobre, ovvero deciderà da solo, non si è accordato con nessuno, benissimo io che ero per le primarie subito, ora lo attendo alla prova, faccia fuori tutta la vecchia classe dirigente, gli faccia pentire d’averlo eletto segretario, mostri gli attributi, la base lo tiene sotto controllo, pronta a dargli i propri consensi e a ottobre una rielezione a segretario, ovvero una vera legittimazione”. Se non c’è riuscito Veltroni a far fuori la vecchia classe dirigente, sembra difficile che possa riuscirci Franceschini. Per il quale su facebook è nato un gruppo ad hoc. Eloquente il nome, “quelli di sinistra che vorrebbero Dario Franceschini con la destra” che così si presentano: “siamo quelli che pensano che se il numero 1 del partito democratico e’ Franceschini, chissa’ che roba dal 2 in poi…

Siamo in imbarazzo ogni volta che Franceschini parla, in particolare nei dibattiti in cui riesce a farsi mettere in ridicolo da gente con lo spessore culturale di Gasparri.

Paghiamogli le spese di trasferimento a destra”. Come benvenuto non c’è male.  Di contrasto è nato il gruppo di amici e sostenitori del mite neo leader emiliano, che vanta molti più iscritti del primo menzionato. Poi c’è l’aggregazione telematica intorno a chi sostiene che “ meglio Franceschini di Veltroni al vertice del Pd”, un gruppo che però, almeno per ora, conta meno di venti aderenti. E cos’ mentre il neosegretario starà pensando di aggiungere il proprio profilo sul network del momento, le pagine dedicate a Veltroni in questi giorni sono scoppiate di commenti. In quasi tutti i post c’è un sentimento misto di delusione, disillusione, rabbia, tanti ringraziamenti e qualche severa critica. Bisogna riconoscerlo, Veltroni ha sempre puntato molto sulla comunicazione, credendo fortemente nel tentacolo internettiano. Per questo gli utenti del web parlano e si rivolgono a lui come se fosse stato tradito e non capito. Per il popolo della rete Veltroni esce sconfitto ma a testa alta. Silurato dai suoi, dal suo Pd. “Con te se ne va una grande occasione”, urla Stefano dall’interno del forum “ Walter non mollare”. Un altro spazio di discussione molto visitato è “ Walter ci hai provato ma l’Italia ancora una volta non ha capito” all’interno del quale Maurizio analizza i mali del Pd descrivendolo come “un movimento con dei grandi ideali e prospettive, ma affetto da cellule tumorali costituite da uomini agganciati alle vecchie logiche di partito che hanno fatto di tutto per creare divisioni e affossare l’uomo e il politico Walter Veltroni”. E giù la solita e scontata lista dei D’Alema, Parisi, Rutelli, Marini.

La rete, nella sua vastità, regala anche qualcuno in grado di argomentare in maniera altra e diversa dalle litanie lamentose e accusatrici rivolte verso questo leader o quel capobastone. Basta cercare. E’ il caso di Patrizia Prestipino, dirigente romana del Pd, che nel suo botta e risposta virtuale sul caso Veltroni – Fransceshini invita tutti a non fossilizzarsi a schemi passati, pensando innanzitutto a salvare il salvabile “si tratta di approdare a remi in porti più sicuri dai quali ripartire con mezzi e risorse nuove. Diccì, Piccì, tutte categorie del passato. Guardate oltre il guado”.

Oltre il guado, per ora, c’è Fransceschini.Un quadro questo che qualcuno, come Alessandro Ricci, simpatizzante romano veltroniano, commenta in modo ironico, esclamando in grassetto sulla sua pagina Facebook: "Frances…chi? ".