Francia, antiterrorismo indaga su soldato ferito. Effetto copycat?
26 Maggio 2013
di redazione
Copycat, emulazione. In Francia gli investigatori passano al microscopio in cui si vede il nordafricano di 30 anni che ieri ha ferito alla gola con un taglierino un soldato francese di 23 anni nel quartiere della Defense a Parigi davanti a un Virgin Store. Dai fotogrammi del video gli agenti cercano di arrivare a un profilo dell’uomo fuggito tra la folla. Ha la barba, indossa la jalabya tipica del Maghreb. Il caso è nelle mani dell’antiterrorismo. La paura, per adesso non confermata, è quella del gesto emulativo che i profiler considerano uno dei rischi più gravi per esempio nei casi di serial killer o di fondamentalisti vari. Cioè a dire che il nordafricano francese abbia preso spunto per il ferimento dai tagliatori di teste che a Londra hanno ammazzato il soldato Rigby decapitandolo. L’effetto "copycat" si riferisce quindi ai gesti di imitazione scaturiti da eventi che hanno avuto enorme risonanza mediatica, in particolare gli omicidi o i suicidi. Un dato importante per gli investigatori è che di solito chi compie questo tipo di gesti emulativi ha già commesso dei reati in passato, oppure ha disturbi mentali o storie di violenza alle spalle. La storia del cinema è piena di "copycat", dal celebre film del ’95 di John Amiel alla recente serie televisiva The Following. Secondo il premier Hollande, ci sono "accertamenti in tutte le direzioni". Le autorità dicono che il nordafricano "voleva uccidere". Secondo testimoni, l’attacco è partito proprio alla vista della divisa del soldato. Il militare era impegnato nel pattugliamento della zona, all’interno del piano strategico di sicurezza denominato Vigipirate, con cui il governo francese controlla punti sensibili di Parigi come stazioni dei treni o della metropolitana.