Francia, in migliaia ai funerali di padre Jacques

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Francia, in migliaia ai funerali di padre Jacques

02 Agosto 2016

Oltre duemila persone all’interno della chiesa, altre centinaia fuori, dove un maxischermo trasmette la cerimonia in diretta. Nella cattedrale di Nôtre-Dame a Rouen è il giorno dei funerali solenni di padre Jacques Hamel, il sacerdote barbaramente ucciso dai due terroristi islamici a Saint-Etienne-de-Rouvray. 

In rappresentanza del governo il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve, oltre ovviamente a tutte le autorità locali e regionali tre le quali il sindaco di Saint-Étienne-du-Rouvray, Hubert Wulfranc. Dopo il funerale padre Jacques sarà sepolto in presenza della sola cerchia familiare: la diocesi di Rouen non ha precisato il luogo della sepoltura, ma è certo che non sarà Saint-Etienne.

“Siamo qui riuniti come a Jacques Hamel non sarebbe piaciuto, in una chiesa solenne, con personalità e una folla davanti alle telecamere”, ha detto l’arcivescovo di Rouen rivolgendosi alla folla, definita la “famiglia di Jacques”. Tuttavia, ha aggiunto, “siamo anche come vi avrebbe amato: tutti insieme, disposti a comunicare di più, attenti gli uni agli altri, senza escludere nessuno”.

“Uniti affinché non succeda mai più”, ha sottolineato Lebrun, che ha ringraziato anche i fedeli delle altre religioni, musulmani ed ebrei, che si sono uniti al cordoglio per la morte del sacerdote.

Per i funerali di padre Jacques l’intera zona della cattedrale e le strade circostanti sono protette da un ingente dispositivo di sicurezza. Poco dopo mezzogiorno, venti camion della polizia hanno blindato ogni accesso all’edificio religioso. Chiunque voglia passare è sottoposto a rigidi controlli di zaini e borse. Alla messa celebrata dall’arcivescovo di Rouen, Dominique Lebrun, partecipano anche l’arcivescovo di Marsiglia e presidente della conferenza episcopale francese, Georges Pontier, e l’ex arcivescovo di Rouen, Jean-Charles Décubes. In conferenza stampa, Lebrun si è rallegrato per la scelta della famiglia Hamel di leggere un passo del vangelo secondo Matteo noto come il “discorso della montagna” nel quale Gesù dice: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”.