Francia, Macron fa il governo di compromesso (con le vecchie glorie)
17 Maggio 2017
di Redazione
Due ministri provenienti dal partito conservatore Les Republicains (oltre al premier), quattro socialisti, tre centristi di Modem, molti membri della società civile: dal noto ecologista Nicolas Hulot nuovo ministro per l’Ecologia alla campionessa olimpica di scherma Laura Flessel nuova ministra per lo Sport. La squadra di governo scelta da Emmanuel Macron, composta da 22 membri di cui 18 ministri e quattro sottosegretari, è un esecutivo al di là dei confini dei partiti. Almeno è quello che dice lui stesso. E l’obiettivo è evidente: tenere dentro quante più anime politiche possibile, in modo da consentire al ‘La Republique En Marche’ di incassare una maggioranza in Parlamento.
L’attenzione per l’Europa appare come prioritaria. Basti pensare alla denominazione del ministro degli Esteri, per esempio, che cambia in ministro degli Esteri e per l’Europa: a ricoprire l’incarico sarà il finora ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian, socialista amico dell’ex presidente François Hollande. Sono tanti i membri del nuovo esecutivo, inoltre, ad avere un passato nelle istituzioni europee: la ministra per gli Affari europei Marielle de Sarnez, che affiancherà Le Drian, lei in quota Modem, è eurodeputata dal 1999. E parlamentare europea è anche Sylvie Goulard, pure lei Modem, che sarà la nuova ministra della Difesa.
Dalle file socialiste, oltre che Le Drian, proviene il nuovo ministro dell’Interno Gérard Collomb, sindaco di Lione, uno dei primi socialisti a dare il suo appoggio a Macron. Di provenienza socialista anche il nuovo portavoce del governo e sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento Christophe Castaner, che però già nel 2016 si era unito a En Marche! diventando il portavoce di Macron in campagna elettorale. E di passato socialista è il nuovo ministro per la Coesione territoriale Richard Ferrand, diventato segretario generale di En Marche a ottobre del 2016.
Non è esattamente il nuovo “in marcia”. Ed, infatti, immediatamente dopo la formazione del governo arriva il comunicato del Front National che, senza giri di parole, come sempre, colpisce al cuore degli avversari politici: “Riaccasando numerose vecchie glorie, provenienti dalla vecchia destra e sinistra, il governo Macron conferma che il sistema Umps (neologismo per indicare i partiti dell’Ump e del Ps come una sola entità), è sempre al comando. Vedendo tornare in pista personalità che hanno ampiamente fatto prova della loro totale incompetenza come i signori Bayrou, Le Maire o Le Drian o dei burocrati come la signora de Sarnez o il signor Castaner, constatiamo che non ci sono il rinnovamento o il premio alla competenza che invece era stato promesso”.