Francia, nuovo blitz sblocca raffineria. Ma resta sull’orlo della paralisi
25 Maggio 2016
Gli scioperi nelle raffinerie non smettono e la Francia rischia il blocco. Il tutto è aggravato dal fatto che ormai manca poco all’inizio degli Europei di calcio 2016. I lavoratori, organizzati dalla Cgt (Confédération générale du travail), non hanno intenzione di cessare le proteste contro la riforma del lavoro.
La Cgt tenta la carta della paralisi dell’economia per ottenere il ritiro della riforma. E il ministero ha rilanciato che gli stock di carburante sono per il momento rassicuranti: si tratta di riserve per 115 giorni di consumo, circa 4 mesi.
Le agitazioni riguardano anche il settore dei trasporti su gomma, rotaia e per via aerea. Tutte le 8 raffinerie del paese sono in sciopero, dal 31 cominciano i treni (fermi a tempo illimitato).
La rabbia è tale che, dopo aver bloccato nelle ultime ore l’accesso alle raffinerie, i membri del sindacato CGT e i militanti del movimento Nuit Debout sono pronti a fermare le centrali nucleari francesi, provocando l’escalation di una crisi energetica.
L’appello del sindacato è stato già accolto dai dipendenti dell’impianto a sud est di Parigi, a Nogent-sur-Seine, che hanno deciso di fermare la produzione nella giornata di oggi. L’esempio potrebbe essere seguito da altri lavoratori del settore e avere conseguenze decisamente gravi per un paese in cui il 75% dell’offerta di elettricità arriva proprio dagli impianti nucleari.