Francia, proteste contro la riforma del lavoro: è caos

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Francia, proteste contro la riforma del lavoro: è caos

24 Maggio 2016

Il Governo francese rassicurante e sereno. Insiste nel dire che non c’è una vera penuria di carburante e invita i cittadini “a non cedere al panico”. Ma la realtà che stanno vivendo  gli automobilisti in cerca di un distributore aperto, racconta altro.

Ieri sera ben sei (su otto) raffinerie del Paese erano bloccate dagli scioperi. E una settima potrebbe fermarsi questa mattina. Sulle 12.000 stazioni di servizio, circa 1.600 hanno già dovuto chiudere perché hanno esaurito le scorte. Tutto ciò è il risultato del braccio di ferro che i sindacati oltranzisti (in particolare la Cgt, l’organizzazione storicamente vicina ai comunisti e all’ala sinistra dei socialisti) hanno iniziato ormai da settimane con il Governo sulla legge di riforma del mercato del lavoro.

Una riforma di cui il Paese avrebbe bisogno al punto da indurre Hollande e Valls a porre la fiducia sul provvedimento, e che peraltro è già stata largamente svuotata rispetto alla sua versione iniziale.

La Cgt e altri sei sindacati ne hanno chiesto il ritiro e sembrano intenzionati a fare di tutto per ottenerlo. Giovedì è prevista l’ennesima( l’ottava!) giornata di protesta nazionale (l’ottava da quando, il 9 marzo scorso, è iniziata la mobilitazione), interruzioni del lavoro sono già in atto nelle ferrovie e uno sciopero a tempo indeterminato è stato proclamato nei trasporti pubblici parigini a partire dal 2 giugno. Il tutto a ridosso dell’inaugurazione degli europei di calcio.

Il comunista Martinez,  segretario della Cgt, ieri ha dichiarato che “se la legge non sarà ritirata la mobilitazione continuerà e verrà ampliata”. Con l’obiettivo di arrivare prima o poi alla proclamazione di uno sciopero generale. Valls ha accusato la Cgt di ‘ricatto’ e assicurato che i siti verranno sbloccati. Ma per ora si è visto poco o nulla, se non l’intervento della polizia per riaprire alcuni depositi.

E’ intervenuta anche la Confindustria francese che in un comunicato ha parlato chiaro: “Non possiamo più tollerare che una manciata di irresponsabili prendano in ostaggio la Francia. Ed è totalmente insopportabile e incomprensibile che si consenta a un’infima minoranza di ostacolare l’attività economica nel Paese”.