Fratellini scomparsi, non indagata la convivente del padre

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Fratellini scomparsi, non indagata la convivente del padre

27 Novembre 2007

Maria Ricupero, la convivente di Filippo Pappalardi, non è indagata per il ”concorso nella commissione del delitto” per l’omicidio di Francesco e Salvatore Pappalardi.

Si è appreso alla Questura di Bari dopo l’arresto del padre dei due fratellini scomparsi nel nulla il 5 giugno del 2006.

Secondo gli inquirenti, però, Ricupero avrebbe in qualche modo coperto’Pappalardi dopo l’accaduto. Tuttavia, come è stato spiegato dal capo della squadra mobile di Bari, Aldo Liguori, tra componenti del nucleo familiare il favoreggiamento non opera.

La squadra mobile di Bari ha arrestato alle prime luci dell’alba di oggi Filippo Pappalardi, autotrasportatore di 41 anni, con l’accusa di aver rapito e ucciso i suoi due figli Francesco e Salvatore, scomparsi dal 5 giugno 2006 a Gravina di Puglia.

Lo ha confermato la questura di Bari, precisando che per l’uomo le accuse sono sequestro di persona, duplice omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela e occultamento di cadaveri.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, di circa 200 pagine, è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe De Benedictis, e richiesta dal pm Antonino Lupo e dal procuratore capo di Bari Emilio Marzano.

Secondo gli inquirenti, Pappalardi, definito un uomo severo e irascibile, avrebbe ucciso i due figli che all’epoca della scomparsa avevano 13 e 11 anni mentre li puniva perche nei giorni precedenti erano rientrati a casa tardi.

A fare da sfondo un contesto sociale e familiare difficile, con un matrimonio fallito alle spalle e la convivenza di Pappalardi con una donna e cinque figli, dei quali quattro avuti nelle precedenti relazioni dei due.

“Se solo fossi stata ascoltata in tempo ora i miei due bambini sarebbero sicuramente con me e starebbero giocando come ogni bambino di quella età”, ha detto la madre dei due ragazzi, Rosa Carlucci, in un messaggio affidato al suo avvocato una volta appresa la notizia.

Nello stesso messaggio, la donna ha parlato di “dolore immenso, di lutto infinito”.

In una conferenza stampa il procuratore capo di Bari Emilio Marzano ha detto che “non è stato facile per la coscienza di ciascuno di noi pensare che un padre si sia deciso di uccidere i figli”.

“Aggiungo per la verità che purtroppo negli ultimi contesti storici un genitore che uccide i propri figli è sempre meno anomalo. La cosa non è più tanto eccezionale”, ha sottolineato il procuratore.