Frattini promette 20 milioni di euro all’Anp
09 Luglio 2008
di redazione
Secondo e ultimo giorno della visita ufficiale in Israele e Territori palestinesi del ministro degli Esteri Franco Frattini che stamani a Ramallah (Cisgiordania) ha incontrto il premier palestinese Salam Fayyad.
Frattini ha riaffermato il contributo economico dell’Italia allo sviluppo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) e il sostegno politico al presidente Abu Mazen, che vedrà venerdì a Roma.
Il titolare della Farnesina ha annunciato un nuovo contributo di 20 milioni di euro da parte dell’Italia all’Anp nell’ambito del programma "Pegaso" lanciato dalla Ue. "Si tratta – ha spiegato Frattini al termine di un incontro Fayyad – di un programma con cui l’Italia e altri Paesi si impegnano per sostenere un bilancio che faccia fronte ad alcune emergenze, come il pagamento degli stipendi, per aiutare il rilancio dello sviluppo nei Terrritori".
"Se investiamo nello sviluppo dei Territori palestinesi – ha proseguito Frattini – investiamo nella sicurezza dell’intera regione. Dobbiamo mitigare la povertà, contrastare la mancanza di sviluppo e continuare ad aiutare l’economia del governo palestinese",
Da parte sua e di tutto il popolo palestinese Fayyad ha espresso i suoi ringraziamenti per l’aiuto e il sostegno che l’Italia dà all’Anp in sede europea e in modo bilaterale, al ministro Frattini.
A proposito delle relazioni con Israele, ieri Frattini ha riferito che, durante i colloqui avuti con il premier israeliano Ehud Olmert e il ministro degli Esteri Tzipi Livni, è stato deciso che Italia e Israele avranno un dialogo politico strategico, con summit periodici dei due governi, e presto firmeranno un memorandum che formalizzerà l’accordo. Lo Stato ebraico ha questo tipo di dialogo solo con Germania e Stati Uniti.
Il primo ministro palestinese Salam Fayyad ha oggi denunciato quelle che ha definito "continue violazioni" da parte israeliana dei suoi "obblighi". In particolare, Fayyad ha parlato delle "incursioni" fatte dagli israeliani a Nablus e in Cisgiordania degli ultimi giorni che, ha detto, "minano i nostri sforzi per la sicurezza e riducono la nostra capacità di azione".
Frattini ha invitato quindi Israele alla "moderazione" sui nuovi insediamenti che, ha avvertito, rischiano di mettere in difficoltà l’Anp e ne minano la credibilita. Spero che gli amici israeliani – ha continuato il ministro – si attengano alla moderazione su una questione, quella degli insediamenti, che è cruciale per il processo di pace".
Nel colloquio si è parlato anche di una proposta avanzata da Fayyad per l’invio di una forza di pace internazionale nella Striscia di Gaza. "La condizione è che ci sia una non ostilità di Hamas", ha sottolineato il ministro degli Esteri ribadendo che la sicurezza di Gaza "preoccupa molto l’Italia".
"Interessante". Così il ministro degli Esteri Franco Frattini ha definito l’idea presentatagli oggi a Ramallah dal premier palestinese Salam Fayyad della presenza di una forza internazionale a Gaza. "Ho sottolineato che l’Unione europea ha difficoltà di tipo istituzionale a dispiegare soldati, ma la cosa più importante sarebbe la presenza truppe arabe", ha detto il capo della diplomazia italiana, sottolineando che "continueremo a ragionare sulla questione".
La condizione, ha aggiunto Frattini, deve essere quella che "non vi sia una considerazione di ostilita” sul terreno, con il pensiero rivolto soprattutto ad Hamas. "La sicurezza di Gaza ci preoccupa molto – ha proseguito il titolare della Farnesina – confermiamo che Hamas non è un interlocutore politico".
Secondo Frattini, infine, della presenza di una forza internazionale della Striscia di Gaza "si dovrebbe discutere a livello di Unione europea e comunita’ internazionale".
Roma e Tel Aviv hanno posizioni comuni su gran parte dei temi di politica estera. L’unica vera differenza tra i due Paesi riguarda solo la crisi causata dal programma nucleare iraniano. Pur ritenendo "serie e motivate" le preoccupazioni dello Stato ebraico, l’Italia crede che un eventuale attacco militare israeliano contro Teheran sarebbe, ha detto ieri Frattini, "un disastro" per l’intero Medio Oriente
Da Ramallah Frattini tocca dunque i temi del nucleare in Iraq e dell nuovo test missilistico iraniano conferma la necessità di bloccare "in modo definitivo" le "escalation" nuclerari di Teheran. "Il test del missile iraniano chiarisce ancora una volta di cosa stiamo parlando" ha spiegato Frattini al termine di un incontro a Ramallah con il premier palestinese Salam Fayyad "sono missili di gittata medio-lunga molto pericolosi ed ecco perché tutta la comunità internazionale e non solo Israele ha interesse a bloccare questa escalation in modo definitivo". "In un briefing particolarmente dettagliato le autorità israeliane mi hanno informato dell’evoluzione della situazione iraniana. Le loro – ha detto il ministro Frattini – sono preoccupazioni serie e fondate".
Al termine dei colloqui con Fayyad, Frattini si recherà all’aeroporto internazionale "Ben Gurion" di Tel Aviv da dove farà rientro in Italia.