Fuori la Russia dal G8
16 Marzo 2014
E’ gelo tra il segretario di Stato Usa, Kerry, e il ministro degli esteri russo, Lavrov, sulla Crimea e il referendum che con ogni probabilità segnerà la secessione della penisola sul Mar Nero dalla Ucraina. Secondo il ministro degli esteri italiano, Federica Mogherini, che si dice "ottimista di carattere", la strada della soluzione politica "non è ancora chiusa". Niente da dire, visto che pure il presidente americano Obama ci crede ancora, o perlomeno dice di crederci.
Mogherini aggiunge che "la Federazione russa è un partner cruciale della Ue e parte dello stesso G8" ma è proprio qui che casca l’asino: la secessione causata dalla invasione illegale della Russia nella Crimea deve condurre a una espulsione immediata di Mosca dal G8. Altro che la politica estera di Angela Merkel: il G8 deve ricostituirsi al più presto in G7.
Oltre le sanzioni, ci sono almeno tre obiettivi da realizzare in funzione di deterrenza nei confronti di Mosca: spedire gli ufficiali della Nato negli Stati Baltici e nelle nazioni confinanti con l’Ucraina (Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania). Continuare le manovre militari americane nel Mar Nero e sostenere il V4. Riproporre gli accordi sulla difesa missilistica, il vecchio scudo spaziale, con Polonia e Repubblica Ceca cancellati da Obama negli anni scorsi per la sua erronea politica di appeasement con il Cremlino. Ecco il "reset".