Fusione Fs e Anas, Governo cala l’asso e riunisce staff tecnici
08 Maggio 2016
Il governo pensa a una fusione Fs-Anas. Siamo ancora alla “fase di esplorazione”, fanno sapere ufficialmente dal ministero dell’Economia guidato da Pier Carlo Padoan, e da quello delle Infrastrutture con a capo Graziano Delrio, ma l’obiettivo del governo è un polo delle infrastrutture, “un gruppo infrastrutturale di respiro internazionale”, capace di competere con i grandi player esteri.
Il governo ha già riunito gli staff tecnici dei ministeri e gli amministratori delegati di Fs e Anas, Renato Mazzoncini e Gianni Vittorio Armani, per creare un apposito gruppo di lavoro, incaricato di approfondire tutti gli aspetti della questione. Di Anas si vuole mantenere l’autonomia, nè gravare in alcun modo su Ferrovie, destinata alla quotazione.
Con questa operazione lo Stato punta a ridurre di circa 2 miliardi il peso delle sue partecipazioni soggette alle regole di Bruxelles e, allo stesso tempo, consentirebbe anche di privatizzare Anas o di quotarla in Borsa.
Per renderla appetibile ai potenziali acquirenti o investitori, ma anche per permetterle di finanziarsi in modo autonomo sul mercato, l’Anas vedrebbe pero’ innanzitutto modificato il suo sistema di finanziamento.
Non piu’ trasferimenti diretti da parte del Tesoro, ma un prelievo sulle accise gia’ esistenti sulla benzina. In questo modo il costo di gestione non ricadrebbe piu’ su tutti i cittadini che pagano le tasse, ma solo su quelli che utilizzano i mezzi di trasporto e quindi le strade gestite dalla societa’.
Ieri, gli uffici del ministero dei Trasporti, sulla base delle proprie competenze, hanno previsto un potenziamento delle attività di controllo sull’operato di Anas e “una maggiore puntualità in ordine alle modalità in base alle quali la concessionaria deve provvedere alla rendicontazione delle proprie attività e spese”, a dirlo il sottosegretario al Mit, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo a un’interrogazione del Movimento 5 stelle.