G7, figuriamoci se Trump dà retta alla Boldrini su Cop21
23 Maggio 2017
Nel dicembre 2015 i grandi del mondo si erano seduti intorno ad un tavolo per fermare lo spettro del riscaldamento globale che aleggia sul pianeta – spettro è la parola giusta dopo gli scandali che hanno ridimensionato non poco gli allarmi lanciati da alcuni scienziati. Dopo le chiacchiere di Obama, e infiniti altri appuntamenti “green”, la questione è tornata a riempire le pagine del giornali. “Mi auguro che il tema dell’ambiente emerga e mi auguro che l’Italia porti avanti l’impegno” sugli accordi di Parigi di Cop21 sui quali “il presidente Trump ha posto dei dubbi”, prova ad incalzare il presidente della Camera, Laura Boldrini, soffermandosi sull’incontro di Roma tra il premier Gentiloni e il presidente degli Usa Donald Trump.
“Bisogna fare pressione affinché Trump si ravveda, è nell’interesse si tutti”, spiega Boldrini. Trump in realtà non ha alcuna intenzione di “ravvedersi”. Una delle primissime mosse da nuovo inquilino della Casa Bianca è stata di capovolgere la decisione di Obama e concedere l’autorizzazione per la realizzazione dell’oleodotto Keystone. Dopo otto anni di battaglia politica, la TransCanada, con il Don, ha ottenuto finalmente il via libera al progetto per trasportare petrolio dal Canada agli stati del Golfo del Messico. Per non dire degli affari stretti con i sauditi e le petrocrazie del Golfo: sarebbero 50 i miliardi di dollari previsti nell’accordo che il gigante degli idrocarburi nazionale Saudi Aramco ha firmato con le società statunitensi.
Sullo sfondo ma neanche tanto, la quotazione del prezzo del petrolio, che potrebbe tornare a salire e a guadagnare ampio terreno a pochi giorni dal meeting in cui si deciderà se estendere o meno la produzione dei Paesi OPEC. Il prezzo del greggio ha invertito trend rispetto al novembre dello scorso anno, quando, da allora fino allo scorso aprile, era crollato mangiandosi i margini dell’accordo di Vienna di novembre. Oggi la quotazione del brent risale. E’ una delle tante ragioni per cui Trump non avrà troppi “ravvedimenti” su Cop21, salvo sorprese stile Don, ovviamente.